Anche se ormai la sanatoria delle cartelle esattoriali è un provvedimento fatto e definito, con rottamazione, cancellazione e stralcio che sono provvedimenti ormai ufficiali, i chiarimenti del Fisco sono sempre ben accetti. E nelle ultime ore questi chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate sono diventati sempre più frequenti. Le domande degli utenti e dei soggetti interessati sono tante. E così le risposte del Fisco nostrano non tardano ad arrivare. Un chiarimento importante riguarda la possibilità per i decaduti. Si tratta di soggetti che hanno avuto difficoltà in passato, non solo quando hanno evaso le tasse, ma anche quando hanno aderito a vecchie sanatorie o semplicemente a vecchi piani rateali.

Uno di questi è Andrea, un nostro lettore che vuole conferme sulla sua situazione debitoria. Ed a cui noi daremo le risposte, sempre in base a quanto spiega il Fisco.

“Buonasera, sono Andrea, ed ho due domande da porvi. La prima riguarda la rottamazione delle cartelle per quanto riguarda i miei debiti che di importo erano sopra i 1.000 euro e adesso sono diventati più bassi dopo che ho pagato alcune rate della vecchia rottamazione ter. E poi, proprio per quanto riguarda la vecchia rottamazione, vi chiedo se ho diritto ad aderire alla nuova, nonostante dopo aver partecipato alla precedente, non ho pagato più le rate dopo le prime che ho versato.”

 

Sulla rottamazione cartelle, le Entrate liberano la sanatoria anche a chi ha avuto problemi in passato

cartelle

Chiarimenti di Agenzia delle Entrate dicevamo, molto attesi sempre. Soprattutto in una fase determinante per molti contribuenti. Infatti se la cancellazione automatica delle cartelle, oppure lo stralcio altrettanto automatico, non prevedono domanda, non è così per la rottamazione. Infatti entro il 30 aprile 2023 i contribuenti interessati dovranno produrre istanza. Già oggi si possono presentare queste domande. Perché la procedura telematica presente sul sito dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, è già utilizzabile.

E presentare domanda in maniera giusta per poter ottenere le agevolazioni, è importante come l’individuare le cartelle che effettivamente devono entrare nella rottamazione. E non si può passare dal tenere in considerazione i chiarimenti di Agenzia delle Entrate Riscossione.

Anche i decaduti possono entrare nella rottamazione?

Per la rottamazione cartelle, le Entrate liberano la sanatoria anche a chi ha avuto problemi in passato con i vecchi piani di dilazione e perfino con le vecchie rottamazioni. Un importante chiarimento dell’Agenzia dell’Entrate è arrivato e fa rientrare nella rottamazione quater anche quanti erano decaduti dalle vecchie rottamazioni. Il nostro lettore quindi ha pieno diritto ad aderire anche alla rottamazione quater. Infatti la decadenza da una vecchia sanatoria non è vincolante, non blocca il contribuente solo perché ha “tradito” la vecchia sanatoria. E perfino le cartelle precedentemente inserite nella vecchia rottamazione e rimaste da pagare, possono essere di nuovo rottamate. La rottamazione non cancella il debito del tutto come per esempio funziona la cancellazione automatica. La rottamazione cancella gli interessi, le sanzioni e tutto ciò che riguarda ciò che sono gli utili del concessionario.

Ecco chi è decaduto dalla rottamazione ter e cosa accade adesso con la rottamazione quater

L’Agenzia delle Entrate Riscossione ha quindi messo nero su bianco il fatto che anche i decaduti e le cartelle non pagate nonostante erano inserite nella vecchia rottamazione, possono rientrare nella nuova. Anche per quelle cartelle che nel frattempo erano state ridotte da pagamenti pregressi ma non completati come sottolinea il nostro lettore. Vantaggio ulteriore quindi per la nuova sanatoria che permette anche ai soggetti decaduti precedentemente di eliminare sanzioni, interessi di mora, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e per esempio, l’aggio di riscossione. Quindi, se la cartella rientra tra quelle da rottamare, perché dentro il periodo che va dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, nulla vieta anche a questi particolari contribuenti indebitati, di passare alla presentazione di una nuova domanda di definizione agevolata.