In redazione di Investire Oggi è arrivato un interessante quesito che riguarda gli intrecci tra rottamazione delle cartelle e dichiarazione dei redditi.

“Buongiorno, lo scorso anno ho aderito alla rottamazione delle cartelle per alcuni contributi previdenziali che non avevo pagato ma che ora sto onorando grazie alla pace fiscale. Detto ciò, siccome a breve presenterò il 730, mi chiedo se posso scaricare dal reddito le rate della pace fiscale pagate nel 2023.

In caso di riposta affermativa, in quale parte del 730 possono indicare i contributi previdenziali. Possono scaricare solo la quote riferita ai contributi o anche gli interessi da dilazione?”

La rottamazione delle cartelle per i contributi previdenziali

La domanda per sfruttare la chance della rottamazione delle cartelle prevista nella L.

n 197/2022, Legge di bilancio 2023 poteva essere presentata entro lo scorso 30 giugno. Fatti salvi i termini più lunghi previsti per i residenti dei territori alluvionati.

La pace fiscale poteva riguardare anche cartelle riferite a contributi previdenziali   non versati alla scadenza ordinaria. Si deve trattare di debiti
affidati all’Agente della riscossione, ADER, nel periodo ricompreso tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022.

Per i contributi dovuti all’INPS non erano previste particolati condizioni per sfruttare la pace fiscale. Al contrario, per i debiti verso le casse di previdenza private era necessario prima verificare che la cassa avesse aderito alla rottamazione entro il 31 gennaio 2023. Se la cassa aveva aderito, allora sarebbe stato possibile presentare domanda di rottamazione anche per i contributi previdenziali non pagati e contestati con la cartella esattoriale.

Più precisamente, per i contributi dovuti alle casse di previdenza private la pace fiscale era ammessa solo la cassa di riferimento entro il 31 gennaio 2023, ha provveduto a:

  • adottare uno specifico provvedimento;
  • trasmetterlo, sempre entro la stessa data, ad Agenzia delle Entrate-Riscossione;
  • pubblicarlo sul proprio sito internet.

Per farla breve, le casse/enti previdenziali di diritto privato che hanno deliberato entro il 31 gennaio 2023 l’adesione alla rottamazione-quater sono:

  • CNPA FORENSE – Cassa Nazionale di previdenza ed assistenza forense;
  • ENPAB – Ente nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei biologi;
  • CNPR – Cassa Ragionieri; ENPAV – Ente nazionale di previdenza ed assistenza dei veterinari;
  • INPGI “GIOVANNI AMENDOLA” – Istituto nazionale di previdenza ed assistenza dei giornalisti italiani.

Dunque, oltre che per i debiti verso l’INPS anche per le cartelle/avvisi  delle suddette casse previdenziali era possibile sfruttare la chance della rottamazione delle cartelle.

Rottamazione cartelle e dichiarazione dei redditi. Cosa si può scaricare?

Fatta tale necessaria ricostruzione veniamo al quesito sopra esposto.

Noi di Investire Oggi riteniamo he il contribuente possa indicare nel 730 (rigo E 21) le rate della rottamazione delle cartelle pagate nel 2023 per la quota parte riferita solo ai contributi previdenziali puri. In sostanza non sarà possibile scaricare le rate 2023 con riferimento all’importo riconducibile:

  • agli interessi da dilazione pari al 2%;
  • all’eventuale rimborso delle spese per le procedure esecutive fatte dall’ADER;
  • alle spese di notifica della cartella di pagamento.

In sostanza la quote dei contributi previdenziali pagati nel 2023 potrà essere dedotta dal reddito complessivo.

Riassumendo…

  • Nel 730 2024 possono essere scaricati i contributi previdenziali pagati nel 2023;
  • anche chi ha pagato i contributi con la rottamazione delle cartelle potrà sfruttare tale chance;
  • dovrà indicare la quota dei contributi pagati nel 2023 nel quadro E, rigo E 21 del 730 o nel modello Redditi.