In aumento i riscatti laurea. La legge che agevola il riscatto dei contributi dei lavoratori che hanno frequentato l’Università ha permesso a molti contribuenti di accedere in maniera agevolata al pagamento degli anni di studio.

Stando ai dati diffusi dall’Inps, sono giunte più di 23 mila domande da marzo a settembre, da quando è entrata in vigore la legge numero 26 del 2019 sul riscatto laurea agevolato. Un vero e proprio boom di domande che si somma ad altre 17 mila richieste effettuate senza la procedura del riscatto agevolato.

Ma quali in concreto sono i vantaggi per l’assicurato?

Il riscatto laurea agevolato

In buona sostanza, chi ha frequentato i corsi universitari dopo il 31 dicembre 1995 e ha conseguito la laurea, potrà beneficiare di un sistema di calcolo più agevolato, anche sotto il profilo dei pagamenti rateali dei contributi da riscattare per il periodo massimo consentito. Come chiarito dalla circolare Inps n.106 dello scorso 25 luglio 2019. E’ stato poi abolito il limite di età dei 45 anni per poter accedere alle modalità di riscatto dei corsi universitari nel sistema contributivo.

Per effetto di tale modifica, a decorrere dal 30 marzo 2019, data di entrata in vigore della legge n. 26/2019, si potrà accedere alla facoltà di riscatto della laurea indipendentemente dall’età anagrafica posseduta dal richiedente alla data di presentazione della relativa domanda, sempreché siano soddisfatti gli ulteriori requisiti prescritti. Resta in particolare confermato che le modalità di calcolo dell’onere di riscatto dei corsi universitari di studi di cui al D.lgs n. 184/1997 si applicano soltanto ai periodi del corso di studi che si collochino nel sistema contributivo della futura pensione.

Il metodo di calcolo del riscatto laurea

L’onere dei periodi di riscatto che si collocano nel sistema di calcolo contributivo è costituito dal versamento di un contributo, per ogni anno da riscattare, pari al livello minimo imponibile annuo di cui all’articolo 1, comma 3, della legge 2 agosto 1990, n.

233, moltiplicato per l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche dell’assicurazione generale obbligatoria per i lavoratori dipendenti. L’onere di riscatto deve essere quindi determinato sul minimale degli artigiani e commercianti vigente nell’anno di presentazione della domanda e in base all’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche vigente, nel medesimo periodo, nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti (FPLD).

La simulazione di calcolo

L’Inps mette a disposizione attraverso il proprio portale un simulatore per aiutare gli assicurati a valutare il riscatto degli anni di studio universitari ai fini pensionistici. Il simulatore online, calcola, in base alla posizione assicurativa, l’onere da versare per il riscatto sia nella gestione pubblica che privata. La funzionalità è estesa anche al periodo retributivo e misto, anche se le simulazioni più numerose riguardano il regime contributivo.

Il pagamento dei contributi

La circolare n. 106 Inps ha anche recepito le novità introdotte dal decreto relativo alla “pace fiscale” che consente all’interessato al riscatto del periodo di corsi di studi universitari di poter rateizzare l’onere da sostenere fino a un massimo di 120 rate mensili (prima erano 60) per un importo minimo di 30 euro senza interessi.