Si fa un gran parlare in queste settimane, di reddito di cittadinanza terminato, di nuove misure introdotte, di reddito di inclusione o di misure di politiche attive sul lavoro. Il motivo è semplice. I poveri erano tanti e forse lo sono ancora di più alla luce di questa grave crisi economica odierna. E la paura di perdere una misura su cui molte famiglie fanno affidamento da anni per via delle novità introdotte dal Governo, è tanta. Ma a volte si perde di vista la realtà.

Che parla di un reddito di cittadinanza perfettamente attivo oggi, anche se presto molte famiglie inizieranno a perderlo (ad agosto niente RDC per molte famiglie di occupabili). Addirittura c’è gente che adesso deve tornare a prenderlo, magari per via dell’ennesimo duro colpo proveniente dalla perdita di un lavoro. E chi può ancora prendere il sussidio deve presentare domanda ancora una volta.

La guida al reddito di cittadinanza per i nuovi beneficiari di oggi

Ma come si fa e cosa occorre sapere per tornare a incassare il sussidio? Dubbi ce ne sono tanti. Due esempi sono quelli di due nostri lettori che partono dalla stessa situazione. Ovvero di un reddito di cittadinanza richiesto dopo averlo perduto per via di un lavoro trovato e poi nuovamente perso.

“Salve, sono Renato, un vostro assiduo lettore. Vi chiedo una cosa. A gennaio ho trovato un lavoro e quindi l’INPS mi ha bloccato il reddito di cittadinanza come regola vuole. Adesso però sono tornato disoccupato e quindi vorrei chiedere nuovamente il sussidio. Si può fare credo. Mi spiegate come devo fare?”

“Buonasera, sono un contribuente cui l’INPS ha accolto il reddito di cittadinanza una seconda volta, dopo averlo sospeso per via di una piccola attività di lavoro svolta e cessata in pochi mesi. Ho ripresentato domanda e l’INPS  ha accolto l’istanza.

Ma da due mesi mi trovo con domanda accolta e con 500 euro che l’INPS dice di avermi mandato. Effettivamente l’INPS indica di aver già dato disposizione di pagamento a Poste Italiane. Ma io vado sulla mia card RDC e non trovo i 500 euro. Ma dove sta il problema?”

Nuove domande di RDC? Ecco quando si può e come fare

Come dicevamo, il reddito di cittadinanza, anche se in dirittura di arrivo, è una misura che continua a mietere dubbi nei beneficiari e nei potenziali beneficiari. Perché la misura può ancora essere richiesta da chi ne ha diritto. Ma come? Chi ha perso il reddito di cittadinanza in passato, per i più svariati motivi e si trova in condizioni reddituali e patrimoniali scadenti, deve fare riferimento ancora a questa misura come quella idonea a superare la situazione di grave crisi economica attuale. Ci sono quelli che solo adesso rientrano nei requisiti in virtù dell’ISEE corrente per esempio. Ma c’è anche chi dopo aver perso il lavoro deve tornare a prendere il sussidio come faceva prima della nuova occupazione.

La domanda va presentata sempre tramite la procedura telematica prevista dal sito dell’INPS. Una procedura classica che può essere espletata anche da soli, tramite SPID, CIE o CNS. Basta accedere all’area riservata del sito dell’INPS. Bisogna autenticarsi e poi trovare l’area RDC del sito INPS. Presentando domanda bisognerà solo attendere l’esito da parte dell’INPS per poter tornare a prendere il sussidio come accadeva prima di aver trovato lavoro.

Ecco come fare ad incassare un reddito di cittadinanza dopo la sua precedente sospensione

In alternativa al sistema del fai da te c’è sempre l’ausilio dei Patronati. Cambia poco circa la possibilità di presentare domanda nonostante la misura sia ormai ai titoli di coda.

Lo stesso devono fare coloro i quali sono decaduti da una precedente tornata del sussidio. In questo caso, a domanda accolta, si verifica in genere un problema che molti non conoscono. Si tratta della doppia card gialla del RDC. Infatti i beneficiari del reddito di cittadinanza sanno bene che il sussidio viene erogato come sempre sulla card gialla del reddito di cittadinanza. Ma nel caso in cui il sussidio sia stato prima sospeso e poi riassegnato allo stesso beneficiario, l’INPS tramite Poste Italiane assegna una nuova card.

In pratica ci si ritrova con due card valide e attive, ma solo sulla seconda e nuova c’è la possibilità di incassare i soldi spettanti. Sulla prima infatti nessuna ricarica. Per questo gli interessati dovrebbero recarsi alle Poste Italiane a chiedere se in giacenza c’è la nuova card figlia della nuova domanda del reddito di cittadinanza. Non sempre gli uffici di Poste Italiane sono propensi a controllare eventuali nuove card presenti a nome di un beneficiario. Per questo insistere è la soluzione ideale per arrivare alla soluzione. Ed è la via che per esempio noi consigliamo al nostro secondo lettore che dice di avere 500 euro di pagamento assegnato ma non ancora incassato.