Per tutti i contribuenti che hanno presentato il 730 senza sostituto d’imposta, l’eventuale rimborso IRPEF spettante non è ancora stato accreditato. Non bisogna preoccuparsi di questo perché la prassi è assolutamente normale. Infatti per la procedura che viene utilizzata dall’Agenzia delle Entrate, nel caso di dichiarazioni dei redditi senza indicazione del relativo sostituto d’imposta che deve effettuare i conguagli, i tempi di attesa sono più lunghi.

Ma occorre prestare attenzione per non dilatare questi tempi ulteriormente. Perché non basta solo inviare per tempo la dichiarazione dei redditi per ottenere il rimborso IRPEF.

I contribuenti infatti sono chiamati a un adempimento ulteriore. Il tutto per consentire sempre all’Agenzia delle Entrate di effettuare i rimborsi direttamente ed entro la fine del mese di dicembre dello stesso anno in cui si presenta il modello 730 senza sostituto.

“Buongiorno mi chiamo Pamela, vostra assidua lettrice, che ha un dubbio che riguarda il rimborso IRPEF. Un rimborso che mi spettava dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi. Ho provveduto a presentare la dichiarazione dei redditi con il modello 730 già nel mese di giugno e ho fatto tutta da sola tramite lo SPID. Dal momento che a febbraio ho perso il lavoro, ho presentato la dichiarazione dei redditi senza sostituto d’imposta. Non capisco quando riceverò il rimborso perché alcune mie amiche lo hanno ricevuto già adesso e mi sto iniziando a preoccupare. Mica esiste un modo per sollecitare l’Agenzia delle Entrate a effettuare il rimborso?”

Quando arrivano i rimborsi del 730 per chi non ha datore di lavoro? Ecco la prassi da seguire

Il 730 senza sostituto è una versione di 730 che riguarda quei lavoratori che si trovano nelle condizioni di non avere colui che si infrappone tra contribuente e Fisco per i conguagli fiscali, sia a debito che a credito. La figura del sostituto d’imposta infatti è quella del datore di lavoro o dell’ente pensionistico e assistenziale da cui si riceve un’indennità.

In alcuni settori lavorativi, come per esempio quello del settore domestico, il datore di lavoro non ha questa funzione e quindi non eroga i rimborsi direttamente in busta paga. Una situazione questa che è la medesima di chi, come la nostra lettrice, si trova senza un datore di lavoro perché è disoccupata. E se manca questa figura ecco che i conguagli fiscali non si effettuano col datore di lavoro ma direttamente con l’Agenzia delle Entrate.

Meglio il modello 730 senza sostituto che il modello Redditi PF, ecco perché

Il modello 730 senza sostituto è una versione alternativa al modello Redditi PF (persone fisiche). Con un considerevole vantaggio per il primo modello rispetto al secondo. E parliamo proprio della velocità con cui si possono ottenere i rimborsi fiscali spettanti direttamente dalla Agenzia delle Entrate.

Va ricordato infatti che con il modello Redditi persone fisiche i rimborsi IRPEF ad un contribuente arrivano direttamente dall’Agenzia delle Entrate ma a volte passano diversi anni prima di ottenere quanto spettante. Con il 730 senza sostituto invece la procedura è più sollecita e in genere questi rimborsi arrivano direttamente sul conto corrente degli interessati entro la fine dell’anno in cui si presenta la dichiarazione dei redditi.

Il fatto che alcune conoscenti della nostra lettrice abbiano già ricevuto il rimborso IRPEF, ci lascia presupporre che lei stia parlando di persone che hanno un datore di lavoro che ha potuto effettuare questi conguagli. Diversamente non crediamo sia possibile che l’Agenzia delle Entrate abbia già provveduto autonomamente all’invio dei rimborsi del 730 senza sostituto presentato a giugno.

I tempi dei rimborsi IRPEF da parte dell’Agenzia delle Entrate

La nostra lettrice quindi può stare tranquilla sul fatto che presto dovrebbe ricevere il rimborso.

E come dicevamo in genere, il rimborso arriva entro la fine del mese di dicembre. C’è però un adempimento che la stessa nostra lettrice avrebbe dovuto effettuare immediatamente dopo la presentazione del 730. Avendo fatto tutte da sola, probabilmente non ha scaricato il modello di comunicazione dell’IBAN con cui i contribuenti segnalano il numero del loro conto corrente all’Agenzia delle Entrate.

Questa prassi è quella utilizzata dai CAF o dai professionisti in genere. Che insieme al modello 730 consegnano al contribuente il modello di indicazione degli estremi per ricevere i pagamenti dal Fisco. È inevitabile che senza questo numero di conto corrente e quindi senza l’IBAN, è facile che l’Agenzia delle Entrate posticipi l’erogazione di rimborsi.

Ecco come fare ad indicare l’IBAN per i rimborsi 730 con lo SPID

L’alternativa all’IBAN per chi non ha conto corrente, è il bonifico domiciliato. Bonifico che in genere si percepisce alle poste presentandosi muniti della propria tessera sanitaria. Il contribuente senza IBAN però deve sapere che il rimborso in questo caso slitta al mese di marzo dell’anno successivo quello di presentazione della dichiarazione.

Chi non ha presentato l’IBAN all’Agenzia delle Entrate rischia seriamente dover attendere in più alcuni mesi per ricevere quando effettivamente spettante. Dato che la nostra lettrice ha fatto tutto da sola presentando il 730 direttamente col proprio SPID sul cassetto fiscale dell’Agenzia delle Entrate, con la stessa procedura fa ancora in tempo a comunicare il proprio IBAN del conto corrente. Sempre che non l’abbia già fatto.

Infatti accedendo alla propria area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate c’è proprio il tasto IBAN dove cliccandoci sopra potrà andare a inserire le coordinate del proprio conto corrente bancario. E sarà il conto corrente dove decide di ricevere sia il rimborso IRPEF che eventualmente altre spettanze provenienti sempre dal Fisco. Perché una volta inserito l’IBAN questo resta utilizzabile dal Fisco anche per pagamenti successivi. O per i rimborsi del 730 dell’anno successivo.

Perché se fatta adesso, questa procedura non va ripetuta ogni anno.