Come sarà la riforma Fornero nel 2022? Tornerà in vigore il tanto temuto scalone così come è riportato in questo articolo? Per fortuna no. In quanto il ritorno sarà non solo soft, ma anche per gradi. Con la possibilità, nel rispetto dei requisiti previsti e richiesti, di uscita dal lavoro anche a 62 anni.

Ovverosia, con l’attuale requisito anagrafico della Quota 100 che è agli sgoccioli. In quanto il triennio sperimentale scadrà il 31 dicembre del 2021. Inoltre, per la riforma delle pensioni dal prossimo anno, da parte del Governo Draghi, si parla di riforma Fornero nel 2022 in quanto l’ex ministro è attualmente tra i consulenti di Palazzo Chigi.

Riforma Fornero nel 2022? Il ritorno sarà soft e per gradi: possibilità di uscita a 62 anni

Nel dettaglio, per la riforma Fornero nel 2022 la misura principale per il pensionamento anticipato non sarà più la Quota 100. Ma l’attuale Ape Social rafforzato ed esteso per quel che riguarda le mansioni lavorative identificate come gravose. Con la possibilità di uscita proprio a 62 anni. O al più a 63 anni in base a quello che sembra essere l’orientamento prevalente del Governo Draghi.

Non a caso, per la riforma Fornero nel 2022, si parla di super Ape Social come misura sostitutiva della Quota 100 ed anche a tutela dei lavoratori fragili e svantaggiati. Non solo quelli che svolgono mansioni usuranti, ma anche i caregiver e gli invalidi. A partire dal prossimo anno.

Quali sono dal prossimo anno le possibilità di uscita dal lavoro senza lo scalone?

Con ragionevole certezza, quindi, è possibile dire che con la riforma Fornero nel 2022 non tornerà il tanto temuto scalone. Ovverosia, quello che costringerebbe i lavoratori a ritirarsi dal lavoro solo quando avranno maturato il requisito anagrafico dei 67 anni. Inoltre, il super Ape Social dal prossimo anno non è solo l’unica via d’uscita dal lavoro senza lo scalone.

Tra le ipotesi per il prossimo anno, infatti, c’è pure quella di introdurre, oltre al super Ape Social, pure l’anticipo contributivo.

Anche in questo caso con uscita a 62 anni. O al più a 63 anni con almeno 20 anni di contributi previdenziali versati.