Per la riforma delle pensioni Governo Draghi-Sindacati, al tavolo di confronto, siamo arrivati con ogni probabilità alla resa dei conti. Almeno per quel che riguarda la flessibilità in uscita. E questo perché, dopo lo slittamento del confronto che era stato fissato lo scorso 7 febbraio, il dialogo ora riparte ufficialmente. Ma non senza incognite.

Per la riforma delle pensioni Governo Draghi-Sindacati, il presidente del Consiglio Mario Draghi incontrerà infatti i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil il prossimo 15 febbraio. L’incontro, in particolare, è fissato per le ore 18.

E verterà proprio sul passaggio tecnico legato alla flessibilità in uscita. E questo in accordo con quanto riportato dall’agenzia di stampa Ansa.it.

Riforma delle pensioni Governo Draghi e Sindacati. Siamo alla resa dei conti sulla flessibilità in uscita?

Nel dettaglio, ci sarebbe uno dei tre tavoli tematici che scricchiola. E questo sarebbe proprio quello legato alla flessibilità in uscita. Così come è riportato in questo articolo.

La riforma delle delle pensioni Governo Draghi-Sindacati avrebbe infatti subito una temporanea battuta d’arresto. Nella fattispecie, sulla legge Fornero. E sul suo superamento già dal 20223. In quanto il Governo italiano potrebbe decidere di non superare del tutto, dal prossimo anno, lo scalone anagrafico della riforma delle pensioni. Quella che è stata varata ai tempi del Governo guidato dal senatore a vita Mario Monti.

Martedì sera la resa dei conti sulla flessibilità in uscita. Tra l’Esecutivo e la Cgil, Cisl e Uil

Nella serata di martedì prossimo, quindi, sulla riforma delle pensioni Governo Draghi-Sindacati sono attesi importanti aggiornamenti. Proprio sulla flessibilità in uscita. Dopodiché nei giorni successivi le parti dovrebbero tornare ad incontrarsi. Stavolta non per un incontro tecnico. Ma per la verifica politica. Riguardante proprio la riforma strutturale della previdenza pubblica. Una riforma strutturale che poi dovrebbe entrare in vigore già a partire dal 2023.