A causa della guerra, la riforma delle pensioni 2023 prima del Def è ormai un miraggio. È questo, infatti, lo scenario ipotizzabile visto che ad oggi non è stato fissato il prossimo incontro. Quello tra il Governo guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi ed i Sindacati di Cgil, Cisl e Uil.

Ricordiamo che, sulla riforma delle pensioni 2023, prima dello scoppio della guerra in Ucraina c’era già stata una prima fase di stallo. Proprio tra il Governo ed i Sindacati sulla flessibilità in uscita.

E questo perché l’Esecutivo Draghi ha proposto a Cgil, Cisl e Uil una riforma basata, tra l’altro, sull’uscita anticipata dal lavoro con il ricalcolo dell’assegno con il sistema contributivo. Una proposta che, sostanzialmente, i Sindacati hanno rispedito al mittente.

Riforma delle pensioni 2023 prima del Def è ormai un miraggio, legge Fornero all’orizzonte?

Detto questo, la riforma delle pensioni 2023 prima del Def è ormai impossibile. Anche perché, oltre alla flessibilità in uscita, il confronto Governo-Sindacati deve ancora decollare anche sugli altri due tavoli tematici.

Oltre a quello sulla flessibilità in uscita, per la riforma delle pensioni 2023, c’è infatti anche il tavolo di confronto sul rilancio della previdenza integrativa. Ed il tavolo di confronto sulle pensioni dei giovani e delle donne per un totale di ben 3 tavoli tematici. Così come è riportato in questo articolo.

Legge Fornero all’orizzonte, ma l’Esecutivo Draghi ha ancora tempo: ecco perché

La guerra in Ucraina ha stravolto l’agenda di Governo. Per questo la riforma delle pensioni 2023 prima del Def è ormai un miraggio. Ma con la fine del conflitto, si spera molto presto, il dialogo tra le parti dovrebbe ripartire. Anche perché poi il Governo italiano guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi avrebbe comunque tempo fino alla prossima legge di Bilancio per mettere a punto la tanto attesa riforma della previdenza pubblica.

Senza il rischio, proprio dal prossimo anno, che la legge Fornero spunti all’orizzonte.