Abbiamo affrontato, in un precedente articolo i pericoli legati alla ricerca di un nuovo lavoro che potrebbero portare a periodi di prova non retribuiti.

La ricerca del lavoro, nell’epoca digitale, avviene sempre più spesso tramite il web e questo potrebbe nascondere ulteriori insidie per chi è alla ricerca di una nuova occupazione.

Ci sono, casi, infatti, in cui l’offerta di lavoro ha l’unico scopo di ottenere le informazioni necessarie per attuare un furto di identità al fine di accendere prestiti, acquistare beni senza pagare su siti di e commerce o vendere, senza poi spedire, prodotti online.

Proprio per questo motivo è bene proteggere i propri dati sensibili anche quando si è alla ricerca di un lavoro. Il furto di identità, infatti, rappresenta una vera e propria truffa nei confronti di chi, alla ricerca di un lavoro, fornisce le proprie generalità in buona fede.

Per smascherare questa truffa è bene tenere presenti alcuni importanti fattori: una impresa che ha intenzione di assumervi non vi chiederà mai di inviare tramite mail una copia del vostro documento di identità o del vostro codice fiscale prima di un colloquio. I documenti, infatti, servono soltanto al momento di stilare un contratto di lavoro, dopo il colloquio. Come abbiamo spiegato in un precedente articolo, Compilazione Curriculum vitae: quali dati omettere per salvaguardare la privacy?, ci sono modi di compilare un curriculum senza fornire ai possibili truffatori tutti i dati necessari al furto di identità. Importante, in ogni caso, è di non rispondere alle offerte di lavoro di aziende anonime, se non compare il nome dell’azienda o un agenzia di riferimento sicuramente c’è qualcosa che non va.

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