Tra meno di una settimana la Corte Costituzionale sarà chiamata a pronunciarsi sull’ammissibilità dei quesiti referendari proposti, con più di 3 milioni di firme, dalla Cgil. La Consulta ha previsto la sua pronuncia per l’11 gennaio 2017 anche se appare già chiaro l’orientamento alla bocciatura del quesito referendario che riguarda l’articolo 18 e le norme sui licenziamenti.

Referendum Articolo 18: ammissibile o no?

Il quesito, infatti, se approvato dagli elettori porterebbe al reinserimento dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Anche se non c’è nulla di ufficiale rumors e voci di corridoio farebbero presumere un’inammissibilità del quesito in questione poichè andrebbe ad abrogare non solo la norma della riforma Renzi-Poletti che ha abolito l’articolo 18 sostituendo il reintegro del lavoratore licenziato con un risarcimento economico.

Secondo le voci, infatti si andrebbe oltre poichè il quesito non sarebbe abrogativo ma propositivo:  tutti i dipendenti ha sono stati licenziati illegittimamente dopo l’abrogazione dell’articolo 18, potrebbero recuperare il proprio posto di lavoro se dipendenti di aziende con meno di 5 impiegati.

Gli altri due quesiti referendari, meno esplosivi, proposti dalla Cgil, invece,  che riguardano l’abolizione dei voucher e la responsabilità solidale per gli appalti non dovrebbero incontrare nessun problema.

In ogni caso, la bocciatura della Consulta al quesito referendario sull’Articolo 18, però sarebbe un duro colpo per le parti sociali poichè se il quesito andasse al voto, secondo i sondaggi, vincerebbe con una netta maggioranza il SI. In ogni caso bisognerà attendere l’11 gennaio giorno in cui la Consulta darà il suo verdetto ufficiale sull’ammissibilità dei 3 quesiti referendari.