Qualcuno l’ha considerata una autentica “crociata” contro il reddito di cittadinanza. Intendiamo ciò che ha deciso di fare il Governo fin dal suo insediamento. Tra le prime cose fatte infatti, l’esecutivo Meloni ha deciso di mettere subito mano alla misura. Correggendo alcune particolarità che l’hanno resa fin dal 2019 (il RDC è stato introdotto dal decreto 4 del 2019) molto criticata. Innanzi tutto è stata decisa la data della sua cessazione. E poi sono state introdotte novità riguardo ad alcune particolari categorie di beneficiari.

E molte persone che fino a oggi hanno beneficiato del reddito di cittadinanza sono, giustamente, preoccupate di ciò che accadrà al loro sussidio a breve. Perché già a luglio qualcosa cambierà per alcune categorie di beneficiari.

“Buonasera, sono Pietro, beneficiario del reddito di cittadinanza fin dal mese di aprile 2019. Ho 49 anni di età, senza lavoro e senza reddito. Ho risposto sempre alle chiamate del collocamento e pure a quelle del mio Comune per cui ho svolto piccoli lavori per diversi giorni. Adesso mi dicono che a luglio prenderò l’ultima ricarica del sussidio e poi stop. E pare che dovrei fare delle domande per altri sussidi. Ma non ci sto capendo nulla. L’unica cosa certa è che probabilmente ad agosto non riceverò niente, e non credo che con i 500 euro che riceverò probabilmente a luglio, riuscirò a tirare avanti per molto.”

Le novità sulle misure di contrasto alla povertà iniziano a sortire effetto

Stop al reddito di cittadinanza per i beneficiari occupabili o attivabili al lavoro, come previsto fin dalla legge di Bilancio di gennaio. La manovra finanziaria del Governo infatti oltre a stabilire che il reddito di cittadinanza avrebbe chiuso i battenti il 31 dicembre 2023, ha deciso di limitare a 7 mesi il beneficio per gli occupabili. Ma sembra che da settembre partirà una nuova misura per chi è attivabile al lavoro.

E parliamo di soggetti di età compresa tra i 18 ed i 60 anni non ancora compiuti. E soprattutto, soggetti che all’interno del loro nucleo familiare non hanno under 18, over 60 o persone affette da handicap e disabilità.

Ricapitolando, le famiglie che al loro interno hanno problematiche o soggetti come quelli prima citati, continueranno a percepire le ricariche del reddito di cittadinanza fino alla fine del 2023. Per gli altri solo fino al mese di luglio. Ad agosto nulla, ma a settembre, sempre dietro domanda, un nuovo e diverso sussidio.

Reddito di cittadinanza, novità già a luglio, ecco cosa cambia e perché

Serviranno circolari, provvedimenti e procedure operative per la nuova misura che sostituirà il reddito di cittadinanza a partire da settembre per chi ha età tale da essere considerato come collocabile al lavoro. E il nostro lettore è uno di questi. Il mese di agosto passerà senza sussidio per i soggetti che si trovano in queste condizioni. Perché sarà il mese deputato alla presentazione delle domande per il nuovo sostegno e per il nuovo contrasto alla povertà. Nulla è ancora certo, ma pare che la nuova misura sarà di importo più basso e nell’ordine di 350 euro. La conferma di tutto questo pare ci sia stata anche con il recente decreto Lavoro. Atto che sta completando il suo iter di conversione in legge, dove si evince la conferma dello stop da luglio per il sussidio ai soggetti di età compresa tra 18 e 59 anni.

Solo 7 mesi di sussidio per gli occupabili, tutto confermato anche nel DL Lavoro

Va ricordato che il mese di luglio sarà l’ultima ricarica di reddito di cittadinanza per occupabili che lo prendono già da gennaio. Perché chi ha iniziato a prenderlo a febbraio per esempio, non riceverà più nulla da settembre, così come chi ha iniziato a marzo, resterà all’asciutto da ottobre e così via.

Inoltre, anche i soggetti con età tra i 18 ed i 59 anni, se sono stati presi in carico dai servizi sociali del Comune, non subiranno questo stop. Perché evidentemente anche se come età lo sono, effettivamente non possono essere considerati occupabili. E quindi vengono trattati alla stregua delle famiglie con all’interno minorenni, invalidi o anziani.

C’è chi collega lo stop di luglio del reddito di cittadinanza con la nuova carta solidale. Si tratta di un bonus di 382,50 euro destinato a famiglie in stato di necessità con un ISEE inferiore a 15.000 euro. Ma le due cose non sono collegate se non come principio, cioè come contrasto alle situazioni di massima difficoltà economica e finanziaria. La carta solidale non è altro che una riproposizione dei buoni spesa di epoca pandemica. Perché si tratta di una erogazione che serve per acquisti di prodotti alimentari e beni di prima necessità per i più indigenti.

Ecco che arriva la nuova carta solidale

Tanto è vero che per la carta solidale probabilmente non servirà domanda. L’aiuto sarà gestito direttamente dall’INPS. L’Istituto previdenziale non farà altro che indicare tramite elenco, ai Comuni, le persone che hanno un ISEE in linea coi dettami normativi di questa carta. Il Comune in base alle dotazioni ricevute, stabilirà a chi rilasciare la card e gli importi da erogare a ciascuna famiglia beneficiaria. Chi prende il reddito di cittadinanza non ha diritto a questo bonus. Ma è evidente che chi perderà il sussidio a luglio, rientrerà nella carta solidale. Che sarà erogata probabilmente una tantum.

Supporto per la formazione e il lavoro, la novità al posto del reddito di cittadinanza da luglio?

Tornando alla misura che andrà a sostituire il reddito di cittadinanza già a settembre per molte famiglie, probabilmente il suo nome sarà  “supporto per la formazione e il lavoro”. Un nome che la dice lunga sull’ambito in cui la misura sarà inserito.

Perché di fianco al sussidio economico, ci saranno politiche attive del lavoro, utili a far diventare davvero occupabili quanti, a oggi, sono solo considerati tali. Una misura che come detto dovrebbe prevedere una specie di indennità da 350 euro mensili per un massimo di 12 mesi. La misura riguarderà chi ha un ISEE del nucleo familiare sotto i 6.001 euro. E ci sarà da adempiere all’obbligo di partecipazione a dei programmi di formazione e progetti utili alla collettività.

Stesso nucleo familiare? più persone dentro il supporto per la formazione e il lavoro

La nuova misura per il solo fatto di guardare al ricollocamento lavorativo degli occupabili, può essere percepita anche da più soggetti all’interno dello stesso nucleo familiare. Pertanto, un nucleo familiare che oggi prende il reddito di cittadinanza ma composto da padre, madre e figlio, tutti sotto i 60 anni di età e sopra i 18 anni, potranno arrivare a percepire anche 1.050 euro al mese per 12 mesi. Purché tutti e tre partecipino ai programmi di formazione e di pubblica utilità.