Ovviamente anche i beneficiari della Legge 104, qualora ricorrano i requisiti, possono fare domanda per il Reddito di Cittadinanza.

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Reddito di Cittadinanza per disabili: regole e agevolazioni

Il reddito di cittadinanza spetta anche ai disabili. Anzi, per questi ultimi sono previste alcune agevolazioni tra cui, in particolare, l’esonero dalla partecipazione alle attività di formazione, orientamento, riqualificazione e ricerca di lavoro che sono invece, per la generalità dei beneficiari, propedeutiche al riconoscimento del sussidio.

 I disabili, tuttavia, devono soddisfare i requisiti di reddito e patrimoniali fissati per il diritto al sussidio, anche se, rispetto alla generalità dei cittadini, beneficiano di limiti relativi al patrimonio mobiliare posseduto più elevati.

Anche il calcolo del reddito di cittadinanza tiene conto di disabilità gravi o condizioni di non autosufficienza: per questi nuclei familiari infatti  è previsto un incremento dell’importo massimo della quota base di reddito di cittadinanza da 1.050 euro a 1.100 euro mensili (per nuclei da quattro componenti in su). Anche la soglia del patrimonio mobiliare è maggiore (conti, libretti, depositi, carte prepagate etc). La normativa sulla pensione di cittadinanza prevede il riconoscimento per nuclei familiari con componenti over 67 o componenti disabili.

Disabili ai fini Isee per il Reddito di Cittadinanza e categorie protette

Occorre però prestare attenzione alla definizione di disabile per il reddito di cittadinanza. Nella normativa che ha introdotto il sussidio si parla di “disabili ai fini Isee”.

Appartengono alle categorie protette (e possono quindi iscriversi alle liste di collocamento speciali):

  • le persone in età da lavoro che soffrono di minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali ed i portatori di handicap intellettivo, in possesso di riduzione della capacità lavorativa (invalidità) minima del 45%;
  • gli invalidi del lavoro, con un grado di invalidità, accertato dall’Inail, non inferiore al 33%;
  • ciechi assoluti o le persone con un residuo visivo che non arriva a 1/10 a tutti e due gli occhi;
  • sordomuti, ossia le persone colpite da sordità dalla nascita o comunque prima dell’apprendimento della parola;
  • le persone che beneficiano di assegno di invalidità civile, previo accertamento da parte dell’Inps di una riduzione permanente a meno di 1/3 della capacità lavorativa;
  • gli invalidi di guerra, gli invalidi civili di guerra e gli invalidi per servizio con minorazioni ascritte dalla 1° all’8° categoria.
Chi ha invalidità riconosciuta al 100% può iscriversi nelle liste speciali per accedere al lavoro o a percorsi di inserimento mirato, ma ovviamente solo se possiede una residua capacità lavorativa.

Legge 104: quando si ha diritto al Reddito di Cittadinanza

Appare opportuno in questo contesto ribadire i requisiti che, anche i titolari di 104, devono rispettare per avere diritto al reddito di cittadinanza.

Bisogna:

  • essere disoccupati o inoccupati (escluso chi ha presentato le dimissioni volontarie);
  • non essere detenuti o ricoverati in una struttura a carico dello Stato (escluso anche chi ha subito una misura cautelare personale o una condanna, anche con sentenza non passata in giudicato);
  • avere cittadinanza italiana (o essere cittadino dell’Unione Europea oppure cittadino di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno europeo per soggiornanti di lungo periodo o apolide in possesso di analogo permesso o titolare di protezione internazionale quale asilo politico o protezione sussidiaria;
  • avere residenza in Italia, in via continuativa, da almeno 10 anni al momento di presentazione della domanda;
  • percepire un reddito inferiore alla soglia di povertà, quindi non superiore ai 780 euro mensili (rapportato al parametro della scala di equivalenza in base al numero di componenti del nucleo familiare);
  • possedere un Isee del nucleo familiare inferiore a 9.360 euro, sempre da rapportare al parametro di scala di equivalenza;
  • possedere un reddito familiare inferiore a 6 mila euro, per il singolo componente, o a 7.560 euro, in caso di pensione di cittadinanza (l’importo sale fino a 9.360 euro per chi deve pagare  un affitto e va adeguato al parametro della scala di equivalenza);
  • non avere (e neppure nessun componente della famiglia) macchine immatricolate da meno di 6 mesi, o con cilindrata superiore a 1.600 cc e motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati nei 2 anni precedenti, navi o imbarcazioni da diporto. Da questo elenco sono esclusi i veicoli per disabili.

Le misure speciali del reddito di cittadinanza per i disabili

Le agevolazioni per i disabili in relazione alle disposizioni del reddito di cittadinanza prevedono alcune corsie preferenziali per i portatori di handicap.

In particolare:

  • non sono sempre obbligati a sottoscrivere il patto per il lavoro e per l’inclusione sociale; se esclusi, non devono prestare attività di politica attiva del lavoro e non sono soggetti alle misure di condizionalità per avere diritto ala prestazione;
  • possono non essere obbligati ad accettare un’offerta di lavoro ritenuta congrua: inoltre, chi ha un disabile grave o non autosufficiente nel nucleo familiare non è obbligato ad accettare un’offerta di lavoro lontano da casa, oltre 250 km, in quanto considerata persona con carichi di cura;
  • se il loro nucleo familiare perde il diritto al reddito di cittadinanza, i termini per presentare una nuova domanda vengono ridotti a 6 mesi, rispetto ai 18 mesi standard;
  • il nucleo familiare gode di un incremento della soglia massima di patrimonio mobiliare (conti, carte, libretti, titoli, partecipazioni…) pari a 5 mila euro per ogni disabile, ed a 7500 euro per ogni disabile grave o non autosufficiente;
  • non vengono applicate le restrizioni di cilindrata dei veicoli usati per i disabili;
  • la scala massima di equivalenza del nucleo sale da 2,1 a 2,2, se è presente un disabile grave o non autosufficiente.