Sono 955 i percettori del reddito di cittadinanza denunciati nel centro Italia dal nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro. L’accusa è violazione della normativa e indebito percepimento del sussidio.

Le irregolarità sono emerse nei comuni di Lazio, Toscana, Marche, Sardegna e Umbria. I controlli sono stati eseguiti su 9.575 beneficiari, di cui il 10% è finito sotto denuncia. Di questi, alcuni già noti alle forze dell’ordine ed altri stranieri.

Reddito di cittadinanza: dalla falsa residenza al lavoro in nero

I dati si riferiscono ai primi due mesi del 2022.

In termini monetari, sono più di 5 milioni di euro quelli finiti nelle tasche di persone che hanno percepito indebitamente il reddito di cittadinanza. Le truffe hanno riguardato diversi aspetti, ad esempio:

  • c’è chi ha omesso di dichiarare di essere proprietario di beni immobili per i quali percepiva reddito
  • qualcuno aveva dichiarato il falso circa la composizione del proprio nucleo familiare e relativo reddito
  • dichiarazione di falsa residenza
  • omessa dichiarazione di misure di prevenzione o cautelari a proprio carico o di familiari.

Scovati anche lavoratori in nero e stranieri che avevano dichiarato falsamente di avere residenza in Italia da più di 10 anni (requisito questo fondamentale per aver diritto al sussidio).

A darne notizia è la stessa arma dei Carabinieri, con il Comunicato stampa del 14 aprile 2022.

Le pensanti sanzioni: c’è il carcere

L’azione dei Carabinieri è stata possibile anche grazie alla sinergia con l’INPS. All’istituto è stata data già comunicazione degli esiti dei controlli e degli illeciti accertati. A breve, dunque, partiranno le sanzioni.

Al riguardo, ricordiamo che, in tema di reddito di cittadinanza, si rende applicabile la sanzione pecuniaria per false dichiarazioni (reclusione da 2 a 6 anni) oltre che la revoca del sussidio e la restituzione di quanto indebitamente percepito.

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