Percettore di reddito di cittadinanza, di euro 210, perché hanno tenuto conto di un affitto che riscuotevo  negli anni 2017 dal mese di febbraio per un piccolo locale commerciale, però adesso non è più in mio possesso, avendo fatto un atto notarile nel mese di novembre 2018, come faccio a comunicare questa situazione per adeguare l’importo del RDC alla situazione economica attuale anche perché sono in difficoltà perché il mio nucleo é formato da me e mia figlia maggiorenne sono divorziata e tutte due disoccupate, senza alcuna entrate.

Ci siamo già occupati della possibilità di aggiornare i requisiti di reddito e fare domanda per il reddito di cittadinanza allegando Isee corrente.
La possibilità serve ad esempio a chi ha perso il lavoro negli ultimi mesi o a chi, come nel caso presentato sopra, nel 2017 aveva un’entrata di affitto o altro genere e, quindi, aveva un reddito più alto di quello attuale.

Domanda Reddito di Cittadinanza rifiutata per mancanza requisiti: si può rifare con Isee corrente?

Se la domanda è stata rifiutata perché il richiedente non sapeva della possibilità di aggiornare la sua posizione tramite Isee corrente, il consiglio è quello di rivolgersi al Caf e ripresentare istanza con una fotografia del reddito aggiornata. L’Inps in questo caso avrò modo di analizzare i requisiti aggiornati che fotografano un reddito meno alto e danno probabilmente diritto al sussidio prima negato.

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Domanda accolta parzialmente: si può aggiornare l’importo presentando Isee corrente?

Il caso della lettrice è più complicato perché la domanda per il reddito di cittadinanza è stata accolta anche con l’ISEE ordinario, seppure parzialmente. Non si può dunque rifare una domanda ex novo. Che cosa fare in questi casi? Il consiglio è quello di rivolgersi al Caf per valutare la possibilità di aggiornare la richiesta, senza rinunciare alla parte di reddito che è stata riconosciuta.

Come richiedere l’ISEE corrente?

Va chiarito in primis che il modello Isee corrente può essere utilizzato solamente se esiste già, per lo stesso nucleo familiare, un Isee in corso di validità. Possono farne domanda esclusivamente le famiglie in cui almeno un componente si trovi in una delle seguenti condizioni:

  • cessazione del rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, anche nell’ultimo bimestre;
  • sospensione dell’ attività lavorativa dipendente a tempo indeterminato, anche negli ultimi 2 mesi;
  • riduzione dell’orario di lavoro, se dipendente a tempo indeterminato, anche negli ultimi 2 mesi;
  • perdita di un’occupazione a tempo determinato o di un lavoro flessibile, purché sia in grado di dimostrare di essere stato occupato per un minimo di 120 giorni nei 12 mesi precedenti al termine dell’ultimo rapporto di lavoro;
  • conclusione di attività di lavoro autonomo, se svolta in maniera continuativa per un minimo di 12 mesi.

L’ISEE corrente viene rilasciato se la situazione reddituale complessiva del nucleo familiare, per via del verificarsi di una delle situazioni sopra elencate, ha subito uno scostamento di almeno il 25% rispetto a quella risultante dalla prima dichiarazione.

Per poter ottenere l’Isee corrente, il richiedente dovrà presentare i seguenti documenti:

  • il modulo sostitutivo della dichiarazione (modulo MS);
  • i documenti che provano la modifica della situazione lavorativa;
  • la documentazione aggiornata che giustifichino la variazione del reddito (ad esempio le ultime buste paga).

Una volta ottenuto l’ISEE corrente, si procede alla domanda presentando il modulo sostitutivo, cioè il modello MS, che conterrà specifica dei seguenti redditi:

  • redditi da lavoro dipendente, pensione ed assimilati, percepiti nei 12 mesi precedenti a quello di richiesta della prestazione;
  • redditi da lavoro dipendente percepiti nei 2 mesi precedenti a quello di richiesta della prestazione (normalizzati moltiplicando il valore per 6), solo se l’interessato era lavoratore dipendente a tempo indeterminato;
  • redditi d’impresa o di lavoro autonomo, inclusi i redditi di partecipazione, percepiti nei 12 mesi precedenti a quello di richiesta della prestazione ed individuati secondo il principio di cassa;
  • trattamenti assistenziali, previdenziali e di indennità percepiti da enti pubblici, comprese anche le carte di debito, ottenuti nei 12 mesi precedenti a quello di richiesta della prestazione.