In questi giorni si sente parlare molto di proteste in Campania da parte di coloro a cui è stata interrotta l’erogazione del reddito di cittadinanza. L’Inps sta informando via sms, mese per mese, decine di migliaia di percettori della sospensione dei pagamenti in base a quanto disposto dal governo con la riforma del sussidio.

Come noto, dal prossimo 1 gennaio 2024 il reddito di cittadinanza sarà abrogato per tutti. Al suo posto sarà introdotto l’assegno di inclusione, altra forma di sostegno economico per le sole famiglie bisognose e che può arrivare fino a 500 euro al mese.

Allo stesso tempo ci sarà anche il Supporto per la formazione e lavoro (Sfl) che sarà erogato nella misura di 350 euro al mese a partire da settembre 2023.

Dal reddito di cittadinanza al Supporto per la formazione e lavoro

Questa ultima misura è dedicata a tutti coloro che hanno perso o perderanno il reddito di cittadinanza. E, in particolare, a coloro che non saranno seguiti dai servizi sociali e possiedono i requisiti per richiederlo. Quindi persone di età compresa fra 18 e 59 anni, abili al lavoro e ritenute “occupabili” dal Ministero del Lavoro.

Oltre a ciò per richiedere il Supporto per la formazione e il lavoro  bisogna possedere un Isee non superiore a 6.000 euro. Dopo di che scatta l’avviamento al percorso di professionalizzazione e di inserimento lavorativo da parte dei Centri per l’impiego. Durante questa fase e per un periodo non superiore a 12 mesi è erogato un contributo in misura fissa di 350 euro al mese.

Come trovare lavoro senza più reddito di cittadinanza

Con la circolare n. 77 del 29 agosto 2023, l’Inps informa dettagliatamente del funzionamento del Sfl. L’aiuto, al posto del reddito di cittadinanza, è rivolto a tutti coloro che non rientrano nell’assegno di inclusione e sono ritenuti occupabili. Oltre ai requisiti già illustrai, bisogna essere cittadini italiani, comunitari o titolari di permesso di soggiorno Ue di lungo periodo, avere la residenza in Italia da almeno 5 anni e un Isse non superiore a 6.000 euro.

Il beneficiario deve quindi partecipare obbligatoriamente alle “iniziative formative di politiche attive del lavoro comunque denominate, nonché dei progetti utili alla collettività e del servizio civile universale”. Pena la sospensione dell’indennità economica da 350 euro al mese. Il percorso di formazione si concretizzerà con una o più offerte di occupazione congrua il cui rifiuto comporterà la perdita del sussidio.

La domanda all’Inps

Chi ha perso il reddito di cittadinanza può quindi presentare domanda all’Inps per attivare il Sfi. Può essere presentata direttamente online dall’interessato o tramite patronato. In caso di accoglimento, il passo successivo da compiere è quello di registrarsi al “Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa” (Siisl) sottoscrivendo il Patto di attivazione digitale.

Dopo di che sarà sufficiente attendere la chiamata da parte del Centro per l’impiego e firmare il Patto di servizio personalizzato (Psp) impegnandosi alla fruizione delle iniziative di formazione e orientamento proposte. Ogni 3 mesi bisogna dare conferma della partecipazione a tali iniziative, per conservare il diritto all’indennità.

L’erogazione dell’indennità da parte dell’Inps decade in caso di mancata frequenza alle iniziative previste. O al rifiuto ingiustificato della prima offerta di lavoro congrua. Il sussidio è sospeso anche in caso di perdita dei requisiti anagrafici ed economici di cui sopra.

Riassumendo…

  • Chi perde il reddito di cittadinanza può trovare lavoro attraverso il programma di Supporto per la formazione e il lavoro;
  • Il progetto prevede la frequenza di iniziative di formazione e ricerca di occupazione da parte dei Centri per l’impiego.
  • Durante questa fase è erogato un contributo da 350 euro mensili per massimo 12 mesi.
  • L’iniziativa è rivolta solo alle persone occupabili di età compresa fra 18 e 59 anni.