“Le stagioni vengono e vanno, maggio è tornato e non ce ne siamo accorti che quando abbiamo visto tentennare con giocondo barbaglio una lucerna fra le ombre del giardino“, affermava Attilio Bertolucci. Ormai giunti al quinto mese dell’anno, sono tante le novità che maggio porta con sé.

Non si tratta solo delle temperature più calde, che contribuiscono ad accrescere il desiderio di staccare la spina dalla routine quotidiana e tuffarsi nel mare. Bensì dei cambiamenti che il Governo Meloni ha deciso di apportare al reddito di cittadinanza grazie al decreto lavoro.

Ecco cosa c’è da sapere.

Cosa deve sapere chi prende il reddito di cittadinanza: maggio mese decisivo

La Manovra 2023 stabilisce che il reddito di cittadinanza verrà corrisposto nell’anno in corso per massimo sette mesi a favore dei cosiddetti occupabili. Si tratta in pratica dei soggetti aventi un’età compresa tra i 18 anni e i 59 anni che possono lavorare. Non presentano, inoltre, nel nucleo famigliare disabili, anziani o minorenni. In quest’ultimo caso, infatti, il sussidio targato Movimento 5 Stelle viene erogato per tutto il 2023. Salvo poi salutarlo definitivamente a partire da gennaio del 2024.

Questo, però, non vuol dire che gli attuali percettori del reddito di cittadinanza resteranno senza aiuti. Al posto di tale sussidio, infatti, verranno introdotte delle nuove misure. Entrando nei dettagli, come si evince dal comunicato stampa numero 32 del Consiglio dei Ministri, dal 1° gennaio 2024 verrà introdotta una nuova misura a livello nazionale per contrastare la povertà. Si tratterà di un’integrazione al reddito a sostegno delle famiglie con all’interno soggetti disabili, un minorenne oppure over 60:

“in possesso di determinati requisiti, relativi alla cittadinanza o all’autorizzazione al soggiorno del richiedente, alla durata della residenza in Italia e alle condizioni economiche. Il beneficio mensile, di importo non inferiore a 480 euro all’anno esenti dall’IRPEF, sarà erogato dall’INPS attraverso uno strumento di pagamento elettronico, per un periodo massimo di 18 mesi continuativi, con la possibilità di un rinnovo per ulteriori 12 mesi. Il nucleo beneficiario sarà tenuto a sottoscrivere un patto di attivazione digitale e a presentarsi, con cadenza trimestrale, presso i patronati o i servizi sociali e i centri per l’impiego, al fine di aggiornare la propria posizione”.

Per quanto riguarda i cosiddetti occupabili, invece, viene sottolineato che è prevista la decadenza del sussidio nel caso in cui rifiutino una offerta del lavoro.

Entrando nei dettagli, a favore dei soggetti tra i 18 e i 59 anni che non possono accedere al sostegno al reddito poc’anzi citato, verrà corrisposto un diverso contributo. Quest’ultimo volto a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro. Il tutto avrà luogo grazie alla partecipazione a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale. Proprio durante la partecipazione ai programmi di formazione, i soggetti interessati potranno beneficiare di un contributo economico pari a 350 euro al mese, per massimo un anno.