Per il reddito di cittadinanza continuano le stranezze perché ci sono beneficiari che prima hanno perso il sussidio perché rientrano tra quelli cui spettava per soli 7 mesi nel 2023, ma che adesso possono nuovamente richiederlo. Il motivo è semplice e parte dal fatto che si tratta di soggetti privi nel loro nucleo familiare di soggetti fragili quali vengono considerati i minori, gli invalidi o gli anziani con 60 anni di età o più. Ma se la condizione che sospende il sussidio viene meno ne corso del 2023 cosa accade? Questa è la domanda che si pone una nostra lettrice.

“Buongiorno, mi chiamo Laura e sono una vostra assidua e interessata lettrice. Ho 54 anni di età e vivo sola con mio marito. Abbiamo un ISEE a zero, siamo senza macchina, viviamo in una casa che ci ha concesso gratuitamente un mio vecchio zio. E abbiamo vissuto dal 2019 fino allo scorso settembre con il reddito di cittadinanza. Mio marito, però, a metà ottobre compie 60 anni. A questo punto, lui diventa over 60. Allora il reddito di cittadinanza mi spetta di nuovo?

Ecco il futuro dei sussidi per chi è vicino alla soglia della povertà

Talmente confusionaria e ricca di sfaccettature, la materia reddito di cittadinanza è davvero particolare. E serviranno le risposte alle consuete FAQ che arrivano al Ministero per dirimere alcuni dubbi. La situazione della nostra lettrice e della sua famiglia ci permette di dire che sicuramente per loro il sussidio dovrebbe ripartire. Perché se è vero che la sospensione è sorta perché entrambi i coniugi erano occupabili, avendo meno di 60 anni di età e non essendo invalidi, adesso uno dei due compie 60 anni ed entra tra i cosiddetti “fragili”.

Lo stesso che accade ai nuclei familiari dove nasce un bambino per esempio. Oppure nel momento in cui arriva la conferma di una invalidità che prima non era certa, per almeno uno dei componenti.

Lo strano caso del reddito di cittadinanza, ecco chi deve fare domanda adesso dopo la sospensione

In altri termini, ci sono nuclei familiari che nel giro di poche settimane possono trovarsi a essere prima tutti occupabili, poi a perdere il sussidio dopo 7 mesi e poi a ritrovarsi nelle condizioni di poterlo richiedere ancora. Tutto parte dalla divisione in due della platea di riferimento dal governo Meloni. Che oltretutto ha cessato la misura e sostituita con due nuovi strumenti. Il Governo ha deciso di spingere verso misure che consentano un migliore ingresso nel mondo del lavoro per i beneficiari di questi sostegni.

Ma nel frattempo ha chiuso i rubinetti immediatamente dopo 7 mesi di fruizione a molte famiglie composte solo da soggetti attivabili al lavoro. Gli stessi soggetti che adesso possono presentare domanda per il Supporto alla Formazione e al Lavoro. Cioè per la nuova misura indirizzata a quanti hanno perso il sussidio già in questi mesi. Perché per gli altri se ne riparlerà nel 2024, quando si passerà a chiedere l’assegno di inclusione.

Prolungamento automatico del reddito di cittadinanza, ecco per chi si materializza

Se la conferma di una invalidità, oppure il raggiungimento dei 60 anni di età o la nascita o adozione di un bambino, avvengono durante l’ultimo mese di fruizione (il settimo), oppure in quello successivo che dovrebbe essere quello di vuoto di ricarica, gli interessati non dovranno nemmeno fare domanda. Perché la sospensione non si materializzerà. In pratica, da 7 mesi il sussidio automaticamente si allunga a 12 mesi. Se invece la sospensione è già in atto, come per quanti hanno preso l’ultima mensilità di sussidio ad agosto, serve una vera e propria nuova domanda di reddito di cittadinanza.

Una nuova domanda anche se servirà per prendere solo questi altri pochi mesi di beneficio. La nostra lettrice crediamo si trovi nella prima situazione.

Perché se ha preso a settembre l’ultimo mese di sussidio, completando, il marito, i 60 anni ad ottobre, prenderà ancora il reddito di cittadinanza in maniera automatica fino a dicembre.