Cosa accade se una lettera raccomandata viene consegnata in ritardo, non viene consegnata affatto o viene consegnata rovinata? Si ha diritto ad un indennizzo e ad un risarcimento dei danni provocati dal ritardo, la mancata consegna o la lacerazione del plico?

A stabilire la presenza dei risarcimenti in questi casi è la Carta dei servizi, ovvero l’insieme di clausole che regolano il contratto che si sottoscrive con Poste Italiane al momento della spedizione della raccomandata.

Raccomandata: la spedizione equivale ad un contratto

Quando ci si reca allo sportello della posta per spedire una raccomandata si stipula un contratto: le parti che lo stipulano sono colui che spedisce il plico pagando il prezzo del servizio e l’azienda che lo recapita.

La ricevuta di tale contratto è il cedolino rilasciato dall’ufficio postale ed è regolato da condizioni e clausole (di cui abbiamo sopra parlato).

In tali clausole è previsto che Poste Italiane si impegna alla consegna della lettera raccomandata entro il quinto giorno lavorativo successivo a quello della spedizione.

Indennizzo: quando può essere richiesto

In caso di mancata consegna del plico spedito per posta raccomandata il mittente può essere indennizzato per il disservizio di cui è stato vittima. Vediamo a quanto ammontano gli indennizzi previsti:

  • se il plico viene consegnato oltre il decimo giorno lavorativo il mittente ha diritto al rimborso di quanto pagato per la spedizione
  • in caso di consegna del plico oltre il ventesimo giorno lavorativo il mittente ha diritto ad un rimborso forfettario di 15 euro oltre a quello del costo della spedizione
  • in caso il plico venga consegnato oltre il trentesimo giorno lavorativo o si è vittime di mancato recapito il rimborso è di 30 euro aggiunto al costo della spedizione.