Se, come è probabile che sia, non ci sarà per il momento alcuna riforma pensioni strutturale, significa che ci saranno ancora quote pensione 2023.

Il governo Meloni è al lavoro. Dopo l’avvenuto insediamento ora bisogna pensare a mettere in campo le misure giuste per affrontare e risolvere il problema del caro bollette. Non solo. C’è da fare, appunto, la riforma pensioni e la legge di bilancio 2023.

Per questi due ultimi provvedimenti il tempo stringe. Se la riforma può essere rimandata, creando molti malumori nelle parti sociali, per la manovra finanziaria il problema è più pesante.

Bisogna farla entro fine anno se non si vuole rischiare l’esercizio provvisorio, con tutte le conseguenze del caso.

Senza la riforma si parla, quindi, di una possibile proroga di Quota 102, della proroga di APE social e di Opzione donna. I sindacati, invece, spingono per l’immediata soluzione e propongono una quota 41 (anni contributi) per tutti a prescindere dall’età anagrafica e anche una pensione garanzia giovani. E quest’ultima è la generazione che più di tutte bisogna tutelare. La mancanza di lavoro e l’inserimento nel mondo lavorativo che avviene sempre in più tarda età rappresentano il vero problema per la loro futura pensione. Bisogna garantire a tutti la possibilità di vivere una vecchiaia almeno “dignitosa”.

Proroga di Quota 102?

Tra le quote pensione 2023 potrebbe continuare a esistere Quota 102. Ossia la possibilità di andare via dal mondo del lavoro anticipatamente per chi, nell’anno, maturi

  • 38 anni di contributi
  • e 64 anni di età.

Tale forma di pensionamento è stata prevista con la fine di Quota 100 (pensione con 38 anni di contributi e 62 anni di età.)

La vita di Quota 102 sarebbe dovuta essere solo per un anno, ossia per il solo 2022. Ma ci sono elevate possibilità che venga estesa anche a chi maturi i citati requisiti nel 2023.

Quote pensione 2023, anche Opzione donna e Ape social

Possibile che tra le quote pensione 2023 ci sarà ancora anche Opzione donna.

Questo significa che si potrebbe andare in pensione ancora con 35 anni di contributi e:

  • 58 anni di età (se lavoratrici dipendenti)
  • 59 anni di età (se lavoratrici autonome).

Si parla anche della possibilità di rendere Opzione donna strutturale e di inserire Opzione uomo. Quindi, stessa chance anche per i lavoratori dipendenti ed autonomi.

C’è poi da risolvere la grana Ape social. Anch’essa in scadenza a fine anno 2022. Rappresenta la possibilità di pensionamento con 63 anni di età e 30 anni di contributi (oppure 36 anni a seconda dei casi). Questa forma pensionistica, tuttavia, a oggi è riservata solo ad alcune categorie di lavoratori. Ad esempio, a coloro che nella vita hanno svolto lavori definiti gravosi/usuranti.