Quota 41 è la pensione riservata ai lavoratori precoci. Cioè a coloro che hanno iniziato a lavorare presto e che la legge tutela sotto questo punto di vista non richiedendo alcun limite di età anagrafica.

Per accedere a questa forma di pensione occorre aver almeno 41 anni di anzianità contributiva. Da qui “quota 41” che sta appunto ad indicare gli anni di lavoro che bisogna aver svolto. Anche se non è questo l’unico requisito che bisogna possedere per andare in pensione.

Quali altri requisiti servono?

L’altro requisito indispensabile, in base alla legge n.

232 del 2016,  è quello di aver versato  almeno 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni di età e prima del 1996.  E’ poi necessario trovarsi in uno stato sociale precario o di disagio:

  • disoccupazione a seguito di perdita involontaria del posto di lavoro e risultare disoccupati da almeno tre mesi dall’evento:
  • assistere da almeno sei mesi un parente di primo grado o il coniuge affetto da handicap grave;
  • avere capacità lavorativa ridotta accertata ai fini dell’invalidità civile pari o superiore al 74.

Quando presentare domanda per Quota 41?

Per andare in pensione con Quota 41 bisogna presentare domanda al Inps o altro ente pensionistico entro il 1 marzo di ciascun anno. L’istanza è atta a verificare il possesso dei requisiti di cui sopra.

Eventuali richieste presentate successivamente al 1° marzo di ciascun anno, comunque non oltre il 30 novembre, sono prese in considerazione soltanto in caso residuino risorse finanziarie disponibili.

Quali sono i tempi di attesa?

I tempi di lavorazione della domanda per Quota 41 sono di 30 giorni. Soddisfatti i requisiti necessari, l’Inps concede la pensione anticipata ai lavoratori precoci. La pensione è erogata dopo tre mesi dalla maturazione dei requisiti (finestra).