È senza dubbio la misura di cui si parla di più nonché la misura che solleva più interesse nei discorsi che si fanno sulla riforma delle pensioni. Parliamo naturalmente di quota 41 per tutti. La misura che piace così tanto alla Lega di Matteo Salvini e che nel tempo è diventata anche un cavallo di battaglia dei sindacati. E’ anche la misura che tutti i lavoratori vorrebbero fosse inserita nel sistema previdenziale. Quella che secondo molti dovrebbe essere il punto da cui far partire la vera riforma delle pensioni, dovrà essere meglio analizzata però.

Quota 41 per tutti, sicuri che sia la soluzione ideale in materia pensioni?

Siamo sicuri che sia così conveniente per i lavoratori? Alcuni nostri lettori scrivendoci ci hanno messo una specie di pulce nell’orecchio, parlando di evidenti storture che la misura ha e che potrebbero finire con il renderla poco appetibile anche se venisse varata.

“Buonasera agli esperti di Investire Oggi. Sono Vanessa un’insegnante di un asilo nido che ha completato quest’anno il suo quarantesimo anno di lavoro. Per via del mio lavoro rientro nel 2024 come potenziale beneficiaria della quota 41 per i precoci. Ma non ci posso andare in pensione perché non sono precoce come la normativa prevede. In pratica, non rispetto il vincolo di contribuzione da completare entro i primi 19 anni di età. Ma voglio essere sincera. Per 10 mesi di sconto rispetto all’età della pensione anticipata che a noi donne è fissata a 41 anni e 10 mesi di contributi, non mi fascio la testa. Ecco perché non capisco tutto questo rumore dietro un’ipotetica quota 41 per tutti che di fatto a noi donne anticipa la pensione di dieci mesi e agli uomini di meno di due anni.”

“Buonasera, si fa un gran parlare della quota 41 per tutti come della panacea di tutti i mali del sistema pensionistico italiano.

Io trovo paradossale che si parli di questa misura così tanto dal momento che a conti fatti anticipa la pensione di un anno e dieci mesi. Perché non consente certo a quanti hanno una carriera più corta di 40 anni di avvicinarsi alla pensione. Si tornasse indietro ai 40 anni per le pensioni di anzianità, il discorso cambierebbe perché si tratterebbe di circa tre anni in meno di carriera rispetto agli attuali, necessari, 42 anni e 10 mesi. Volevo chiedervi se anche secondo voi la misura risolverebbe tutti i mali del sistema.”

Ecco perché la pensione con quota 41 per tutti che resta il sogno di molti, alla fine dei conti non produrrebbe la convenienza sperata

Effettivamente ciò che ci dicono i nostri lettori è la pura verità. Perché la quota 41 per tutti è una misura di pensionamento anticipato che non risolverebbe i problemi di molti lavoratori. Perché pure per noi riguarderebbe soprattutto chi ha perso il lavoro dopo una carriera così lunga e che non può proseguire più. Anche perché per le donne è meno di un anno il vantaggio concesso dalla misura rispetto al pensionamento ordinario delle pensioni anticipate. Anche secondo noi parlare in questi termini della tanto attesa quota 41 per tutti, cioè della soluzione a tutti i mali del sistema è un’esagerazione tipicamente italiana.

È vero però che la Lega aveva visto nella misura ma prosecuzione dell’esperienza di quota 100. Quindi un modo per tornare un po’ indietro come requisiti contributivi utili alle uscite distaccate dai limiti di età che con la riforma della Fornero furono drasticamente irrigiditi. Infatti prima della legge Fornero si andava in pensione con 40 anni di contributi versati e senza limiti di età con le pensioni di anzianità.

Ecco perché a molti non conviene la pensione anticipata

La quota 41 per tutti per essere davvero funzionale a una profonda revisione del sistema previdenziale italiano non può essere una misura singola.

Infatti dovrebbe essere unita a un altro intervento che dovrebbe riguardare i lavoratori con una carriera meno lunga rispetto a quella prevista da questa misura.

Se si inserisse oltre alla quota 41 per tutti anche una misura flessibile a partire dai 62 anni di età con vent’anni di contributi, allora si che tutto cambierebbe. E la riforma delle pensioni potrebbe davvero riuscire. Altrimenti si corre il rischio di varare una misura che le donne non sceglierebbero. Se non in casi rarissimi visto il poco anticipo concesso. E che per gli uomini, che hanno più di 1/3 della loro pensione calcolata con il sistema retributivo, segnerebbe una drastica riduzione di importo della pensione percepita.

Sono sempre i soliti i potenziali agevolati dalla quota 41 per tutti

Il problema che pochi considerano relativamente alla quota 41 per tutti sta soprattutto nel fatto che è una misura che necessita di una carriera piuttosto lunga. E che pertanto, taglia fuori quanti una continuità di assunzione ed una carriera duratura, non sono riusciti a centrare. In pratica, quota 41 per tutti, anche se venisse varata, riuscirebbe solo in parte a detonare l’inasprimento che la riforma Fornero ha introdotto nel sistema. Finendo con il girare il costo della misura sui lavoratori, soprattutto se venissero inserite delle penalizzazioni di assegno.

Ci riferiamo alle ipotesi di ricalcolo contributivo della prestazione o di taglio lineare per anno di anticipo. Anche il varo di quota 41 per tutti diventerebbe una semplice misura spot. Una novità che servirebbe al governo per dire, abbiamo riformato il sistema, ma che a conti fatti non avrebbe sortito gli effetti promessi. Ha ragione la nostra lettrice che dice che non si fascerà certo la testa senza il varo di quota 41 per tutti.