Quota 103 potrebbe proseguire la sua corsa anche il prossimo anno. La pensione anticipata a 62 anni di età con almeno 41 di contributi in scadenza a fine anno sarà probabilmente rinnovata di altri 12 mesi. Fino alla fine del 2024.

A confermare le intenzioni dell’esecutivo in tema di pensione è il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon che segue attentamente l’evolversi del piano di riforma previdenziale che sarà inserito nella prossima legge di bilancio. Rassicurazioni che giungono alla vigilia del prossimo incontro coi sindacati previsto per settembre sul delicato tema delle pensioni in Italia.

Pensioni: un anno in più per Quota 103

L’idea di prorogare la misura è dettata più che altro dalla necessità di lasciare in piedi una scappatoia alle stringenti regole Fornero, dopo la fine di Quota 100 e Quota 102. Una via stretta, visto che i requisiti da possedere non sono alla portata di tutti, ma che comunque consente a molti lavoratori di poter optare per una uscita anticipata dopo tanti anni di lavoro.

La proroga di Quota 103 si inserirebbe a pennello, inoltre, in quel contesto che vede la Lega impegnata per varare la tanto attesa Quota 41. Vale a dire la pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica. Misura che però, al momento, non trova adeguate coperture a bilancio essendo troppo costosa.

Non è tuttavia escluso che Quota 41 possa vedere la luce a partire dal 2025, una volta esaurita Quota 103 e in prospettiva di una minore spesa da inserire a bilancio. Oggi – osservano gli esperti – costerebbe troppo, ma più avanti, in base alle proiezioni di spesa, costerebbe meno.

Chi potrà uscire a 62 anni di età nel 2024

Così, se fosse prorogata Quota 103 al 2024, anche i nati nel 1962 potranno beneficiare della pensione anticipata. Oggi questi lavoratori sono esclusi non raggiungendo il limite di età previsto dalla norma che prevede appunto il compimento di 62 anni di età per poter lasciare il lavoro.

Posto, sempre, che abbiano l’anzianità contributiva necessaria.

Ricordiamo che la misura per quest’anno interessa una platea di 44 mila potenziali lavoratori, secondo i calcoli del governo. Di fatto, però, solo poco più della metà ne avranno approfittato entro fine anno, stante anche le limitazioni e alle agevolazioni annesse a Quota 103.

Vale la pena ricordare che chi va in pensione con Quota 103 non può cumulare la rendita con reddito da lavoro fino al compimento dei 67 anni (pena la sospensione della pensione). Inoltre il limite massimo erogabile dall’Inps è di cinque volte l’importo del trattamento minimo, cioè 2.800 euro al mese circa.

Ma anche il bonus Maroni, cioè quell’incentivo economico in busta paga per chi rinuncia alla pensione avendo maturato il diritto a Quota 103 scoraggia molti lavoratori a lasciare in anticipo il lavoro.

Il requisito contributivo per Quota 103

Ma la proroga di Quota 103 potrà interessare anche molti lavoratori che, pur avendo quest’anno l’età anagrafica, non hanno i contributi sufficienti. Chi, ad esempio pur avendo compiuto i 62 anni avrà solo 40 anni di contributi a fine dicembre rischia di rimanere “fregato” per poco.

Ecco quindi che anche i nati nel 1960 volendo potrebbero beneficiare della proroga della misura anticipata della pensione di un altro anno per poter raggiungere il requisito minimo contributivo per uscire con Quota 103.

La platea dei beneficiari, secondo le stime del governo, non sarebbe superiore a quella prevista per il 2023. E la spesa a carico dell’Inps resterebbe contenuta.

Riassumendo…

  • Il governo studia la proroga di Quota 103 per il prossimo anno.
  • I nati nel 1961 e 1962 sarebbero tra i maggiori beneficiari dell’estensione della misura.
  • La spesa a bilancio sarebbe contenuta perché riguarda poche migliaia di lavoratori.