La pensione anticipata con Quota 103 scade a fine 2024, ma non tutti sanno che è possibile uscire anche dopo. La misura prevede il pensionamento dei lavoratori che raggiungono i requisiti necessari entro il 31 dicembre. Cioè 62 anni di età e 41 di contributi. Ma non è necessario che il diritto sia esercitato entro tale data. Si può, quindi andare in pensione anche nel 2025 o 2026, anche se Quota 103 sparirà.

In gergo si parla di “cristallizzazione del diritto alla pensione” e non vale solo per Quota 103, ma per tutte le prestazionin pensionistiche e non.

Una volta raggiunti i requisiti, il diritto è salvo e può essere esercitato in qualsiasi momento o anche mai. Tutto dipende dalla volontà del lavoratore. Nessuno ci costringe ad andare in pensione per forza nel momento esatto del raggiungimento dell’età e dei contributi necessari.

Chi ha diritto a Quota 103 anche negli anni a venire

In altre parole, grazie alla cristallizzazione del diritto, si può accedere a Quota 103 in qualsiasi momento purché i requisiti siano raggiunti nei termini temporali di legge. Come detto, questo ragionamento non vale solo per questo tipo di pensione anticipata, ma per tutte le tipologie di pensione.

La cosa importante – come specificato anche dal Inps – è possedere i requisiti necessari entro i termini di vigenza di Quota 103. Diversamente non si avrà diritto a uscire a 62 anni di età e bisognerà considerare altre alternative alla pensione anticipata.

Da ricordare che, ai fini del conseguimento della pensione con Quota 103, è richiesta la cessazione del rapporto di lavoro dipendente o autonomo. E’ inoltre necessario, ai fini del requisito contributivo, che siano stati versati almeno 41 anni di contribuzione entro la fine del 2024.

La pensione con Quota 103, infine, non è cumulabile con redditi da lavoro a eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5.000 euro lordi annui fino al compimento dei 67 anni di età. Dopo di che si potrà cumulare i redditi da lavoro con quelli derivanti da pensione senza alcun rischio.

Soglia massima di importo erogabile e finestre di uscita

La pensione con Quota 103 è liquidata da quest’anno con il solo sistema contributivo. Pertanto il calcolo è diventato più penalizzante rispetto al passato e l’importo della pensione è più basso rispetto al previgente sistema misto. Anche l’importo massimo erogabile si è abbassato rispetto al 2023. La pensione non può superare 4 volte il trattamento minimo, 2.395 euro al mese. Il tetto di importo si applica solo in relazione alle mensilità di anticipo del pensionamento rispetto al momento in cui tale diritto maturerebbe a seguito del raggiungimento dei requisiti di accesso al pensionamento ordinario.

Da ricordare, infine, che la pensione anticipata con Quota 103 è messa in pagamento solo dopo 7 mesi per i lavoratori dipendenti privati e autonomi. Mentre il tempo di attesa sale a 9 mesi per quelli appartenenti al pubblico impiego. La legge di bilancio 2024 ha infatti allungato la finestra mobile per scoraggiare i lavoratori ad accedere a questo sistema di anticipo pensionistico.

Riassumendo

  • Chi matura i requisiti per la pensione con Quota 103 quest’anno può sfruttare il diritto a uscire anche in futuro.
  • Grazie alla cristallizzazione, il diritto alla pensione anticipata non decade nel 2024.
  • La pensione con Quota 103 è liquidata col sistema di calcolo contributivo e pagata a partire con un ritardo minimo di 7 mesi.