Il testo ufficiale del disegno di riforma delle pensioni è stato presentato in Senato. Fra le novità di rilievo c’è il ritorno di Quota 103 al posto di Quota 104 e alcune modifiche ad Ape Sociale e Opzione Donna. Nel complesso, si tratta di misure di inasprimento delle uscite anticipate per il 2024 rispetto al 2023.

Il quadro finanziario e la sostenibilità del sistema pensionistico non lasciano spazio a dubbi sulla necessità di tagliare ancora le pensioni. La spesa previdenziale del 2022, secondo i dati Inps, è salita a 322 miliardi di euro e il numero dei pensionati tende ad aumentare a fronte di una crescita economica anemica e inflazione galoppante.

Quota 103 confermata anche nel 2024, ma con restrizioni

L’architrave della manovra pensioni sarà Quota 103 confermata anche nel 2024. Cioè l’uscita anticipata dal lavoro a 62 anni con almeno 41 di contributi. Misura che sarà accompagnata dal rinnovo dell’incentivo economico (ex bonus Maroni) per trattenere i lavoratori sul posto di lavoro con una busta paga maggiorata.

A differenza del 2023, però, Quota 103 subirà delle penalizzazioni. La più importante riguarda il ricalcolo della pensione con il sistema contributivo anche per chi anni di lavoro prestati prima del 1996. Ne conseguirà un taglio dell’assegno che potrebbe arrivare anche al 15% rispetto a quanto spettante senza ricalcolo dei contributi.

C’è poi il tetto massimo di pensione. La misura dell’assegno non potrà risultare superiore a 2.272 euro lordi al mese (cioè 4 volte il trattamento minimo Inps) sino al compimento dell’età di 67 anni in luogo delle 5 volte attuali (cioè 2.840 euro). Infine, le finestre mobili. I tempi di attesa di pagamento della pensione si allungheranno a 7 mesi per i lavoratori privati e 9 mesi per gli statali.

Ape Sociale e Opzione Donna

Opzione Donna sarà riconfermata anche nel 2024, ma il requisito anagrafico aumenterà di un anno. Non più 60 anni di età per le lavoratrici dipendenti e autonome, ma 61.

Resta lo sconto di un anno per le madri con un figlio e di due anni per coloro che hanno due o più figli. Invariato il requisito contributivo, fermo a 35 anni di età. La misura, come già previsto, è riservata alle sole donne caregiver, invalide, licenziate o dipendenti di aziende in crisi. La finestra mobile resta 12 mesi.

Cambia il requisito anagrafico anche per Ape Sociale. Per il 2024 si passa da 63 anni a 63 anni e 5 mesi. Restano invariati i contributi necessari previsti per le singole categorie di beneficiari, a eccezione di edili e ceramisti per i quali si torna a 36 anni di versamenti. Sconti di due anni al massimo per le donne con figli.

In base allo schema di legge, non ci sarebbe nemmeno la tanto attesa estensione della platea dei beneficiari dei lavoratori gravosi. Le richieste dei sindacati sono rimaste inattese e quindi si procederà anche per il 2024 con le tabelle attualmente in vigore.

Cambia anche il divieto di cumulo di Ape Sociale con redditi da lavoro. La soglia invalicabile diventa 5.000 euro per i soli redditi da prestazione occasionale. Oltre la quale l’erogazione dell’assegno previsto è sospeso d’ufficio dall’Inps.

Riassumendo…

  • Per il 2024 arriva la proroga di Quota 103, ma con restrizioni aggiuntive rispetto alla versione 2023.
  • Prorogata Opzione Donna, ma servirà un anno in più (61 anni) per andare in pensione.
  • Per andare in pensione con Ape Sociale nel 2024 serviranno 63 anni e 5 mesi di età.