In Italia, nel 2018, le multinazionali digitali sono riuscite a fatturare ben 2,4 miliardi di euro ma, ciò nonostante, sono state corrisposte al fisco italiano, solamente, imposte pari a 64 milioni di euro, ossia il 2,7% del fatturato totale.

Questo è quanto emerso dall’indagine condotta dall’Area Studi di Mediobanca, la quale ha messo sotto la lente le prime 25 società al mondo del settore, delle quali 14 con sede operativa negli Usa, 7 in Cina, 2 in Giappone e solamente 2 in Europa, entrambi in Germania.

I risultati dell’indagine

Come già anticipato, nonostante gli enormi volumi d’affari, in crescita rispetto all’anno precedente, il fatturato prodotto in italia rappresenta soltanto lo 0,3% del fatturato totale  di queste società.

Esse, nel 2018, hanno conseguito un volume d’affari totale pari a 850 miliardi e utili pari 110 miliardi. Mediamente intorno ai 15 milioni al giorno per ciascuna società.

Ecco come le multinazionali riescono a pagare poche tasse

Una delle motivazioni di questa tassazione (chiamiamola agevolata) sta nel fatto che tali compagnie riescono ad utilizzare in modo efficace la tecnica cosiddetta del “Cash Pooling”.

Essa consiste, sostanzialmente, nella possibilità, data ad un gruppo di aziende, di gestire in maniera centralizzata la cassa. In altre parole, la liquidità può essere accorpata nelle mani di un unico soggetto giuridico (la controllante), che nel nostro caso, ha sede legale in un paese a fiscalità privilegiata. Principalmente nel Delaware per le società americane, a eccezione di Microsoft e delle isole Cayman per le multinazionali cinesi.

Secondo lo studio sopra citato, in questo modo, degli 864 milioni di euro, l’84,7% viene concentrato verso paesi a fiscalità privilegiata, mentre, solamente il 14% della liquidità totale prodotta rimane in Italia.

Ciò detto, va ricordato che ormai da tempo si chiede e, in realtà, si sta riuscendo ad ottenere una normativa fiscale, a livello nazionale e comunitario, decisamente più rigorosa verso tutti questi soggetti.

Si legga, fra gli altri: “Web tax 2020: ipotesi tassazione sulle multinazionali” e “Web tax: con il nuovo governo arriva la legge?”.