Altri aumenti in arrivo per le pensioni nel 2024. Per effetto dell’inflazione, oltre 16 milioni di assegni saranno rivalutati a partire dal prossimo gennaio per l’intero anno. Chi più e chi meno apprezzerà quindi un incremento della rendita in base ai dati preliminari del carovita che il governo renderà noti il prossimo mese di novembre.

A partire da gennaio ci sarà poi anche il recupero della differenza fra gli adeguamenti provvisori 2023 delle pensioni, già corrisposti, e quelli definitivi. Gli incrementi, in base a quanto stabilito dal Ministero dell’Economia, sono stati del 7,3% contro un dato definitivo dell’inflazione del 8,1%.

Quindi spetterà a conguaglio un ulteriore 0,8% per 12 mesi.

Pensioni: gli aumenti previsti per il 2024

In sostanza, a partire da gennaio 2024 i pensionati riceveranno arretrati e un ulteriore aumento sul cedeolino mensile sulla base dei dati dell’inflazione del 2023. I dati provvisori, come detto, saranno resi noti a novembre, quando l’Istat comunicherà al Mef i risultati annuali del costo della vita.

Il dato sarà provvisorio e stando alle prime indicazioni dovrebbe attestarsi attorno al 6%. Tuttavia, non tutti potranno godere dell’aumento pieno sulla pensione. La Legge di Bilancio 2023 ha, infatti, introdotto 6 face di rivalutazione delle pensioni basate sul reddito. In sostanza, quanto più alta è la pensione, tanto minore sarà l’adeguamento all’inflazione.

Più nel dettaglio, solo gli importi fino a 4 volte il trattamento minimo (circa 2.100 euro) verranno interamente adeguati. Oltre la percentuale diminuisce all’aumentare dell’importo della pensione secondo il seguente schema:

  • 100% fino a 4 volte il trattamento minimo
  • 85% da 4 a 5 volte il trattamento minimo
  • 53% da 5 a 6 volte il trattamento minimo
  • 47% da 6 a 8 volte il trattamento minimo
  • 37% da 8 a 10 volte il trattamento minimo
  • 32% oltre le 10 volte il trattamento minimo

Gli arretrati 2023 in arrivo

Come dicevamo, oltre alla perequazione automatica 2024, a gennaio sarà corriposto anche il conguaglio degli incrementi 2023 pari a 0,8%.

Da gennaio, quindi, l’Inps pagherà a tutti gli arretrati per 13 mensilità aggiornando altresì l’importo base della pensione.

Per chi percepisce 1.000 euro al mese di pensione, si tratta di 8 euro in più, per chi ne percepisce 1.500, invece, 12 euro. Considerando gli arretrati da corrispondere, la cifra sale rispettivamente a 104 euro e 156 euro una tantum per l’intero 2023.

I conguagli e gli arretrati interesseranno anche le pensioni minime. Da ricordare che, oltre al 8,1% di incremento, lo Stato ha riconosciuto ai beneficiari un ulteriore bonus del 1,5% per gli under 75 (572,20 euro al mese). Mentre per chi ha superato la soglia dei 75 anni di età l’aumento è stato del 6,4% in più per un totale di quasi 600 euro al mese.

Si precisa che per il 2024 le pensioni minime saliranno, oltre che nella percentuale che sarà resa nota dal Mef, anche di un ulteriore 2,7%, senza distinzione fra under 75 e over 75. Questa percentuale, però non si sommerà alla prima di cui sopra, pertanto l’incremento 2024 sarà effettuato sulla base del calcolo al netto del primo incremento.

 Riassumendo…

  • Amenti in arrivo sulle pensioni a partire dal 2024 in base all’inflazione.
  • Per tutti saranno corrisposti anche i conguagli della perequazione automatica 2023.
  • Chi prende 1.000 euro al mese riceverà 8 euro in più al mese di conguaglio.
  • Rialzi medi previsti intorno al 6% per gli assegni nel 2024.