L’accesso alla pensione per gli invalidi civili parziali non è diverso da quello previsto per la generalità dei lavoratori. Tuttavia esistono delle agevolazioni che permettono il conseguimento della rendita in anticipo.

Spesso si confonde, poi, l’assegno mensile di invalidità che l’Inps riconosce agli invalidi parziali con percentuale fra il 74 e 99 per cento con la pensione. Si parla impropriamente di pensione, ma non è così.

La pensione per chi ha invalidità del 74 per cento

Tant’è che la legge riconosce il versamento di contribuzione figurativa durante il periodo di godimento dell’assegno di invalidità.

Quindi è come se il beneficiario lavorasse. I contributi così maturati sono utili per il raggiungimento delle pensione di vecchiaia (67 anni) o anticipata a 41-42 anni e 10 mesi di contributi.

Il lavoratore riconosciuto invalido, poi, ha sempre la possibilità di lavorare e percepire redditi entro determinati limiti stabiliti e aggiornati dalla legge ogni anno. Può quindi percepire l’assegno dall’Inps e contestualmente anche una piccola retribuzione. Utile ai fini pensionistici.

In questo secondo caso, l’Inps non effettuerà versamenti figurativi essendo già coperti da contribuzione ordinaria da lavoro, se previsto dal contratto.

L’uscita anticipata per gli invalidi civili

Chiarito il fatto che anche gli invalidi civili parziali seguono le regole del pensionamento ordinario di tutti i lavoratori, la legge riserva loro la possibilità di uscita anticipata a 63 anni. La via è quella prevista da Ape Sociale. Non è una vera e propria pensione, ma un anticipo pensionistico riservato a persone che versano in particolari situazioni di disagio.

Coloro che hanno una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni medico legali, superiore o uguale al 74% possono accedere ad Ape Sociale. Lo stato invalidante, però, deve essere definitivo.

Attenzione, lo stato di invalidità civile non è necessariamente legato allo stato di handicap con gravità, anche se la percentuale del 74% di riduzione della capacità lavorativa ne implica spesso il riconoscimento.

Altro requisito indispensabile per poter presentare domanda di Ape Sociale è quello di possedere almeno 63 anni di età e 30 anni di contributi al momento della domanda al Inps. L’assegno di Ape Sociale è corrisposto mensilmente, ma senza tredicesima, e ha un tetto massimo di 1.500 euro lordi mensili.