Soprattutto oggi che le bollette per le utenze domestiche sono aumentate a livello esponenziale, problematiche relative ai mancati pagamenti sono in costante crescita. Sono molte le famiglie che non riescono a far fronte al pagamento delle bollette per ovvie ragioni dettate dalla crisi economica e occupazionale di questi lunghi mesi. Il problema di fondo è che le bollette se non pagate, portano spiacevoli conseguenze. In primo luogo si rischia il distacco delle utenze di acqua, luce e gas. Si tratta di beni per la vita di tutti, e rimanere senza questi servizi non è certo una situazione piacevole, anche se purtroppo diffusissima.

Lo dimostra una lettera arrivata alla redazione, che riguarda proprio un caso limite che ancora deve materializzarsi con il distacco dell’utenza, ma che è ideale per approfondire il discorso su quando staccano la luce se un utente non paga le bollette.

“Sto iniziando ad avere i primi problemi con le bollette domestiche. Ho perso il lavoro ormai da mesi, e già con le scadenze di inizio 2022 ho fatto i salti mortali per pagare le bollette. Per esempio ho chiesto ed ottenuto la rateizzazione in 4 rate di una bolletta della luce di 450 euro relativa al periodo maggio-giugno. Ho pagato le prime rate ma devo ancora versare le ultime che non sono ancora scadute. Adesso mi è arrivata una nuova bolletta e devo versare più o meno la stessa somma della precedente. Non avendo ancora completato il pagamento delle bollette precedenti non posso utilizzare una nuova dilazione. Sto nell’ansia dal momento che ho paura di non poterla pagare e di rischiare il distacco dell’utenza. Potete spiegarmi come funziona questo rischio e ci sono soluzioni alternative per evitarlo?”

Quando non si pagano le bollette il distacco è un rischio concreto

Purtroppo le paure della nostra lettrice sono assolutamente fondati dal momento che non pagare una bolletta per un’utenza domestica della luce per esempio, può sicuramente portare al distacco dell’utenza stessa.

Ove possibile l’azienda fornitrice della corrente elettrica parte riducendo la potenza dell’utenza, intervenendo sul contatore. Già la riduzione della potenza è abbastanza fastidiosa per chi la subisce dal momento che si rischia di non poter tenere allacciate tutte le apparecchiature elettroniche della casa senza correre il rischio che il contatore si spenga. Prima del distacco quindi, si passa in genere con la riduzione della potenza, facilitata dai nuovi contatori elettronici e comandati a distanza.

Il ruolo dell’Arera a tutela dei clienti, morosi compresi

L’Arera è l’organismo che stabilisce le regole per i fornitori di energia. E un organismo statale che tutela gli utenti, stabilendo trimestralmente le tariffe applicate per esempio. Ma l’Arera interviene anche a tutela di chi non riesce a saldare le bollette. In effetti è fatto divieto alle ditte fornitrici di provvedere al distacco di una utenza senza passare prima da avvisi e solleciti. Anzi, dopo il sollecito di pagamento si deve passare al preavviso di distacco. In altri termini la ditta fornitrice avvisa il suo cliente che persistendo con la morosità, si provvederà alla chiusura della fornitura con cessazione del contratto o se possibile, alla riduzione della potenza e poi alla cessazione.

Quando il distacco non è ammesso

Ci sono casi poi in cui un cliente anche se moroso non può subire un distacco di luce o gas. Un caso emblematico è quello del distacco che non può riguardare una famiglia con una persona attaccata a macchinari salvavita per esempio. Il distacco metterebbe a repentaglio la vita di una persona e questo non è ammissibile. Ma i motivi che possono impedire il distacco da parte di una ditta fornitrice del servizio possono essere molteplici, e non gravi come quelli relativi alla disabilità.

Nessun distacco per chi gode di un bonus energetico per esempio. Subire un distacco il venerdì o il sabato, oppure in festivi e prefestivi non è ammesso perché si riducono le opzioni per il moroso di provvedere immediatamente al saldo e al ripristino della fornitura. Inoltre non può avvenire il distacco per bollette scadute che come importo non superano il deposito cauzionale precedentemente pagato dal cliente all’atto della stipula del contratto di fornitura.

Quando il fornitore commette un errore e completa lo stesso il distacco

Il distacco non è ammesso quando è effettuato in una modalità contraria ai dettami dell’Arera. In questo caso però, deve essere l’utente penalizzato a provvedere a promuovere opposizione e a contestare l’operato dell’azienda fornitrice dei servizi. Per esempio, quando non c’è comunicazione preventiva di distacco, quando non c’è lettera di sollecito via raccomandata A/R o quando non viene comunicata al cliente la costituzione in mora nei modi e nei tempi previsti da Arera. Un altro caso che impedisce il distacco è la mancata risposta del fornitore a lamentele circa consumi fatturati erronei da parte del cliente, magari per malfunzionamento del contatore e così via. In ogni caso, mai il distacco può essere imposto se il mancato pagamento della bolletta non riguarda i consumi di luce o gas, ma riguarda servizi diversi. Un tipico esempio è il mancato pagamento di una bolletta della luce dove l’unica voce da pagare era il canone Rai.