Le truffe non vanno in vacanza. In questi giorni di festa sono state segnalate due importanti truffe a discapito dei cittadini. La prima ha come protagonista WhatsApp, la seconda la vendita di un rolex e assegni falsificati. 

Attenti alla truffa su WhatsApp, come difendersi

Secondo quanto comunicato dalla polizia postale, molti utenti che avevano contattato Vodafone per segnalare dei guasti alla rete fissa avrebbero ricevuto tramite la nota app di messaggistica, un messaggio proveniente da un fantomatico ‘reparto Tecnico’ che chiedeva documenti di riconoscimento e copia di un altro documento al fine di velocizzare il processo del personale tecnico.

Ovviamente non si tratta di Vodafone ma una di una truffa vera e propria in quanto, come fa notare con un post su Facebook la polizia postale, gli operatori telefonici non chiedono copie di documenti per l’assistenza tecnica e non usano la chat di WhatsApp per comunicare.

Questa non sarebbe l’unica truffa perpetrata ai danni dei cittadini. Altri casi segnalati parlano di finti operatori che informano la clientela sui rincari della tariffa e consigliano di passare ad un altro operatore. L’unico modo per difendersi è capire bene se effettivamente tale messaggio arrivi davvero dal proprio operatore telefonico. Per farlo è possibile chiamare il numero dedicato ai clienti dell’operatore telefonico in questione e chiedere se il messaggio ricevuto arrivi, effettivamente, da loro. Diffidare, insomma, è la cosa migliore. 

La truffa del rolex e degli assegni falsificati

Un’altra truffa accaduta proprio in questi giorni di festa ha per protagonista un uomo di Varese che voleva vendere il suo rolex d’oro ma è purtroppo finito in una truffa di assegni falsi e circolari. L’uomo aveva messo l’annuncio su subito.it per vendere il suo rolex e aveva risposto un potenziale acquirente che offriva 15.500 euro, di cui 500 in contanti e tre assegni da 5mila euro l’uno.

Il venditore, come scrive anche Il Giornale, si era poi incontrato con il truffatore che gli aveva consegnato 500 euro in contanti e dato gli assegni, controllati da un’impiegata della banca di Varese, dove vive il venditore, chiamando prima la filiale di Salerno da cui provenivano gli assegni. In seguito, però, il venditore si è accorto che gli assegni risultavano in realtà “impagati”, perché “falsi-contraffatti-clonati”.

La scoperta è stata amara: gli assegni sono risultati rubati in bianco e falsificati, inoltre sembra che il compratore abbia dato generalità false, oltre al numero di telefono intestato a un extracomunitario. Sembra, inoltre, che anche l’impiegato di Salerno della banca chiamato dalla filiale di Varese fosse falso. Si pensa ad un complice del truffatore che si è finto un impiegato. Alla fine, nonostante il rolex è andato perso e così il denaro, il truffatore è stato arrestato mentre cercava di operarsi per un’altra truffa. 

Anche in questo caso per difendersi è necessario informarsi in maniera preventiva ed effettuare i dovuti controlli prima di vendere oggetti preziosi a sconosciuti, in particolare quando di mezzo ci sono assegni.

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