C’è una misura molto favorevole che possono sfruttare alcuni contribuenti per godere di una pensione più alta di quella effettivamente spettante

Una specie di bonus può essere recuperata dalle lavoratrici che hanno versato il primo contributo nel sistema contributivo dopo il 31 dicembre 1995. Inoltre, possono beneficiare di questo bonus in base al numero di figli che hanno avuto.

Infatti le lavoratrici possono godere dei vantaggi e dei privilegi del bonus previsto dalla riforma delle pensioni di Lamberto Dini

Parliamo della riforma contributiva del 1996, che offre specifici vantaggi alle lavoratrici, particolarmente quelle che rientrano nel sistema contributivo senza aver versato contributi prima del 1996.

“Salve, vado verso i 67 anni di età ed ho contributi versati pari a 20 anni già oggi. Rientro nel sistema contributivo, quindi ho diritto al calcolo contributivo. Ero interessata al bonus, che, se non ho capito male, posso sfruttare per ottenere una pensione più alta. Mi riferisco all’agevolazione sui coefficienti di cui avete parlato qualche settimana fa. Potreste spiegarmi come funziona la misura?”

Puoi prendere una pensione molto più alta se sfrutti un Bonus da richiedere all’INPS

Una lavoratrice che ha avuto dei figli può scegliere tra due vantaggi: uno legato all’età di pensionamento e l’altro all’importo della prestazione. La lavoratrice deve decidere quale delle due opzioni è più adatta alle sue esigenze. Chi è interessata ad ottenere il vantaggio in termini di età di uscita può beneficiare di uno sconto di quattro mesi per ogni figlio avuto, fino a un massimo di 12 mesi.

Oggi però analizziamo le regole di calcolo che consentono a queste lavoratrici di uscire comunque a 67 anni di età ma godendo di un calcolo della pensione come se fossero uscite ad una età più avanzata

Come sfruttare i coefficienti più vantaggiosi per la propria pensione

Grazie ai figli avuti, una lavoratrice può godere del bonus previsto dalla riforma Dini, che consente un calcolo più favorevole della prestazione.

Infatti, si può uscire dal lavoro a 67 anni con la pensione di vecchiaia, ottenendo il calcolo della pensione come se l’uscita fosse stata a 68 o 69 anni. Questa agevolazione riguarda anche le pensioni anticipate contributive, con uscita a 64 anni e calcolo della prestazione come se l’uscita fosse stata a 65 o 66 anni. La differenza è notevole, e il superamento della soglia minima della pensione può diventare più facile.

Coefficienti di trasformazione 2024, ecco quelli utili tra i 64 e i 69 anni

Per comprendere il meccanismo, è necessario partire dai coefficienti di trasformazione, i parametri con cui viene moltiplicato il montante contributivo, precedentemente rivalutato al tasso di inflazione. Questi coefficienti variano in base all’età di uscita e sono meno favorevoli per chi lascia il lavoro più giovane. I coefficienti rilevanti per le due prestazioni che possono sfruttare i contributivi puri sono:

  • 64 anni di età: coefficiente 5,184;
  • 65 anni di età: coefficiente 5,352;
  • 66 anni di età: coefficiente 5,531;
  • 67 anni di età: coefficiente 5,723;
  • 68 anni di età: coefficiente 5,931;
  • 69 anni di età: coefficiente 6,154.

La pensione anticipata contributiva oggi

Per accedere alla pensione anticipata contributiva nel 2024, è necessario rispettare tre condizioni:

  1. Almeno 64 anni di età;
  2. Almeno 20 anni di contributi versati;
  3. Pensione non inferiore a 3 volte l’assegno sociale del 2024.

Per le lavoratrici con figli, l’importo soglia della pensione diventa:

  • Non inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale con un figlio avuto;
  • Non inferiore a 2,6 volte l’assegno sociale con più figli avuti.

Il bonus rende più accessibile l’ottenimento della prestazione, modificando i coefficienti di calcolo come segue:

  • Coefficiente di 65 anni invece di 64 anni per le lavoratrici con uno o due figli avuti;
  • Coefficiente di 66 anni invece di 64 anni per le lavoratrici con più di due figli avuti.

Questo meccanismo si applica anche alle pensioni di vecchiaia ordinarie, che nel 2024 per i contributivi puri hanno visto eliminare il vincolo di un importo di pensione pari ad almeno 1,5 volte l’assegno sociale per essere liquidata.

Alcuni esempi pratici

Per illustrare la differenza di calcolo della prestazione in base ai coefficienti, ecco alcuni esempi pratici. Una lavoratrice con un montante contributivo già rivalutato pari a 350.000 euro, a 64 anni di età, otterrebbe la seguente pensione anticipata contributiva:

  • 18.144 euro annui e 1.512 euro al mese senza figli avuti;
  • 18.732 euro annui e 1.561 euro al mese con uno o due figli avuti;
  • 19.358 euro annui e 1.613 euro al mese con più di due figli avuti.

Per la pensione di vecchiaia a 67 anni, le prestazioni sarebbero:

  • 20.030 euro annui e 1.669 euro al mese senza figli;
  • 20.758 euro annui e 1.729 euro al mese con uno o due figli;
  • 21.539 euro annui e 1.795 euro al mese con più di due figli.

Il bonus, quindi, è allettante, poiché permette, ad esempio, a una lavoratrice di 67 anni con tre o più figli, di percepire un trattamento superiore di oltre 100 euro al mese, come se fosse andata in pensione a 69 anni.