Un importante adempimento è in arrivo per chi riceve l’Assegno di Inclusione: si tratta del primo incontro con i servizi sociali. Questo appuntamento è essenziale per tutti i beneficiari del sussidio presenti nel nucleo familiare, il quale deve essere rispettato senza eccezioni.

L’assenza o la mancata presentazione senza una giustificazione valida potrebbe portare alla revoca del sussidio, una prospettiva che preoccupa molti. Infatti, l’inquietudine cresce anche a causa della mancanza di comunicazioni ufficiali o di convocazioni da parte dei servizi sociali comunali.

“Buongiorno, sono un beneficiario dell’ADI e volevo capire come devo comportarmi con l’incontro a cui sono tenuto, presso i servizi sociali del mio Comune. So che entro 120 giorni dovrei andare ai servizi sociali. Ho fatto domanda di ADI il 20 dicembre e non sono stato ancora convocato. Ho paura che mi tolgono il sussidio se non mi presento. Tra l’altro al mio Comune l’assistente sociale non c’è mai, si presenta solo pochi giorni a settimana e non vorrei che l’INPS mi tolga l’ADI se faccio passare il 20 di aprile. Come bisogna fare in questi casi?”

Primo incontro ai servizi sociali per i beneficiari dell’Assegno di Inclusione, nuove date

Recentemente, il sito “lavoro.gov.it” – il portale istituzionale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – ha pubblicato la nota numero 6062 del 28 marzo 2024. In essa vengono precisate le tempistiche per adempiere all’obbligo del primo appuntamento con i servizi sociali del proprio Comune. Un passaggio fondamentale per continuare a percepire il sussidio.

Pertanto, la preoccupazione del nostro lettore è giustificata, dato che la mancata partecipazione a questo incontro può comportare la revoca dell’assegno di inclusione.

Inizialmente, le tempistiche erano calcolate a partire dalla data di sottoscrizione del PAD (Patto di Attivazione Digitale) sulla piattaforma SIISL (Sistema Informativo Inclusione Sociale e Lavorativa), e non dalla data di presentazione della domanda.

È da notare che molti utenti hanno completato la presentazione della domanda, l’iscrizione alla piattaforma e la sottoscrizione del patto nello stesso giorno. Di conseguenza, i 120 giorni disponibili per fissare il primo appuntamento presso il servizio sociale comunale iniziavano a decorrere da quelle date.

Ora, però, è stata introdotta una modifica, come evidenziato da una comunicazione ufficiale sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Ecco le nuove tempistiche stabilite dal Ministero

Tutti i beneficiari dell’Assegno di Inclusione, che fanno parte del nucleo familiare del richiedente, sono obbligati a presentarsi presso i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD. Questo costituisce la norma generale per tutti coloro che rientrano nei criteri di ammissibilità al sussidio, ad eccezione dei componenti della famiglia che non ricevono l’ADI in quanto considerati idonei al lavoro.

Inoltre, si specifica che non è previsto alcun appuntamento per i minori. La legge stabilisce l’obbligatorietà dell’appuntamento, il quale può essere fissato a seguito di una convocazione oppure può essere richiesto spontaneamente dall’interessato.

Questo significa che, in assenza di una convocazione ufficiale da parte dei servizi sociali, i beneficiari sono invitati a prendere l’iniziativa di presentarsi autonomamente. Infatti, la perdita del diritto all’ADI è una conseguenza diretta della mancata partecipazione a tale incontro, rendendo non valida la scusa della mancata convocazione.

Cosa dice la nota del Ministero del Lavoro per i beneficiari dell’Assegno di Inclusione

“Per le domande presentate entro il 29 febbraio 2024, il termine dei 120 giorni sarà calcolato a partire dall’invio del flusso delle domande ADI sulla Piattaforma GePI. E non dalla sottoscrizione del PAD.”

La nota sopra menzionata, disponibile sul sito ministeriale, evidenzia che il calcolo dei 120 giorni inizia dalla data del primo flusso, avvenuto il 26 gennaio scorso. Di conseguenza, coloro che hanno inoltrato la domanda a dicembre o prima del 26 gennaio hanno a disposizione più tempo per adempiere ai requisiti richiesti.

Questo estende il periodo a disposizione sia per i beneficiari, facilitando l’espletamento delle procedure, sia per i servizi sociali, consentendo loro di gestire meglio l’incontro con tutti i richiedenti. È particolarmente utile per i servizi sociali nei comuni con un alto numero di beneficiari dell’ADI.

Pertanto, per le domande inviate fino al 29 febbraio, è il flusso di trasmissione tra l’INPS e la piattaforma GePI a determinare il termine. Per le domande successive, si applica la regola precedente, quindi il conteggio dei 120 giorni inizia dalla data di sottoscrizione del PAD.

Ovviamente, a partire dal giorno del primo incontro, si conteggeranno i 90 giorni per la programmazione degli incontri successivi, poiché gli adempimenti non si esauriscono con il solo primo incontro.