“Salve, sono una pensionata di anni 78. Sul conto corrente ho qualche risparmio, circa 8 mila euro. Ultimamente i miei figli stanno discutendo e solo uno dei due ha l’accesso al mio conto corrente. Non vorrei tenere liquidità sul conto. Se prelevo tutti i soldi dalla banca e li tengo a casa sarò segnalata? L’altro mio figlio teme che sia così ma lo troverei assurdo perché sono i miei risparmi dovrei essere libera di farne quel che voglio!”

In questo particolare periodo storico, a dire il vero, sono diversi i lettori che ci scrivono perché non si sentono tranquilli a tenere i soldi in banca.

Ecco perché abbiamo affrontato questo argomento più volte chiedendoci quali operazioni dal o per il proprio conto esponessero al rischio di controlli fiscali: conviene tenere i soldi in banca? Chi preleva o deposita somme oltre i mille euro deve giustificare l’operazione? Rispondendo alla lettrice, rispolveriamo questa questione.

Cosa bisogna sapere prima di prelevare soldi dal conto corrente

L’ultima frase della signora che ci ha scritto contiene un pensiero piuttosto comune: se i soldi sul conto sono miei perché devo giustificare l’uso che ne faccio (qualora non sia un utilizzo illegale)? La questione va però approfondita in linea con i limiti sulla circolazione del denaro contante.

Secondo il D. Lgs. n. 90/2017, le procedure bancarie servono proprio a contrastare fenomeni di evasione e/o riciclaggio. Questo include il potere di fare controlli sulle transazioni che possano destare il sospetto di:

  1. occultamento o dissimulazione dei beni;
  2. conversione o trasferimento di beni provenienti da attività illecita;
  3. partecipazione ad uno degli atti di cui sopra o associazione per tale scopo.

Dal prossimo 1° luglio (l’emergenza coronavirus non sembra aver avuto nessun effetto su questa misura) non saranno ammessi pagamenti in contanti oltre la soglia di 1.999.99 euro, pena una sanzione pecuniaria.

Attenzione perché da questo tipo di limitazione, però, restano esclusi il versamento o il prelievo dei contanti sul proprio conto corrente. Da questo punto di vista, quindi, non ci sarebbero elementi ostativi. Tuttavia sussiste un altro limite da considerare: il riferimento è all’articolo  3 del decreto dell’Uif del 28 marzo 2019 secondo cui Poste italiane e gli istituti bancari sono tenuti a fornire i riferimenti di movimentazioni di denaro contante di importo pari o superiore a 10 mila euro mensili. Inoltre, per il prelievo di importi superiori ai 12.500 euro, la normativa sull’antiriciclaggio prevede obbligatoriamente la presenza di un intermediario abilitato.

La signora che ci ha scritto non arriva a queste soglie quindi, nel caso specifico, possiamo confermare che, sotto il profilo penale, non rischia nulla se decide di prelevare tutti i soldi dal conto. Ciò non toglie che la banca potrebbe fare verifiche più approfondite qualora sussistano sospetti.

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