Lo spettro della patrimoniale sta portando molti risparmiatori a chiedersi quanti soldi conviene tenere sul conto corrente. Aldilà di questo rischio attuale questo resta un dubbio lecito. Vi siete mai, chiesti ad esempio, quanto cambiano le tasse sui soldi in banca in base all’importo depositato? C’è differenza nei costi di gestione di un conto da 10 mila e uno da 50 mila euro? Dall’altra parte c’è la mancata conoscenza di altri strumenti o il timore che siano rischiosi.

Costi conto: quali tasse si pagano e su che importo

Quanto costa tenere soldi sul conto? Va detto che si tratta di cifre non particolarmente elevate tanto che spesso vengono accettate di buon grado di fronte alla garanzia di avere i soldi in un posto sicuro o che, addirittura, passano inosservate.

Se però pensiamo che si protraggono nel lungo termine, forse la prospettiva cambia. Ad esempio chi sul conto non supera i 5 mila euro è esente dal pagamento dell’imposta di bollo (circa 34 euro l’anno).

C’è poi la questione legata all’inflazione che, come accadde nel 2017, potrebbe erodere i risparmi.

Se la patrimoniale spaventa nei momenti di crisi generale come quello attuale, lo spettro del pignoramento da parte dell’Agenzia delle Entrate per debiti personali è sempre costante nel tempo.

Leggi anche:

Ammesso il prelievo diretto dei soldi sul conto se il titolare non paga le tasse

Ultimo rischio, sebbene si tratta di un’ipotesi remota (lo precisiamo perché lungi da noi creare allarmismo in una situazione delicata come quella attuale eppure, per completezza di informazione, ci sentiamo di riportarlo) è la crisi della banca alla quale sono stati affidati i propri soldi. Se l’istituto di credito fallisse, ad esempio per effetto del bail in, potrebbe ritirare somme di denaro dai conti con depositi superiori ai 100 mila euro. Ecco perché potrebbe essere conveniente lasciare sul conto meno liquidità possibile.

Leggi anche:

Prelevare soldi dal proprio conto: si rischiano controlli per operazioni sospette?