“Una poltrona è proprio un ottimo mobile; è soprattutto di una estrema utilità per ogni uomo amante del raccoglimento. Nelle lunghe serate invernali, è talvolta dolce, e sempre prudente, distendervisi mollemente, lontano dal fracasso delle assemblee numerose”, affermava Xavier de Maistre. La poltrona si rivela essere senz’ombra di dubbio uno dei complementi di arredo più utilizzati e apprezzati. Questo perché ci permette di rilassarci e staccare la spina dopo aver trascorso un’intera giornata alle prese con i vari impegni quotidiani.

In alcuni casi, inoltre, è anche un valido sostegno per coloro che soffrono di alcuni problemi motori.

In ogni caso, per poter disporre di tali poltrone, bisogna sborsare del denaro. Un gesto di per sé semplice, che per alcuni può risultare difficile. Questo a causa della crisi economica in atto che va a ridurre il potere di acquisto. Proprio in tale ambito è bene sapere se e quando si ha diritto a delle agevolazioni, come ad esempio la possibilità di portare in detrazione nel 730 le spese per l’acquisto di una poltrona relax. Ecco come funziona.

Spese sanitarie detraibili in sede di dichiarazione dei redditi

Anche nel corso del 2023 bisogna presentare la dichiarazione dei redditi. Un adempimento obbligatorio attraverso cui è possibile detrarre molte delle spese sostenute nel corso dell’anno passato. Tra queste si annoverano quelle per le spese sanitarie. Ebbene, stando a quanto si evince dal sito dell’Agenzia delle Entrate, si ha diritto alla detrazione Irpef del 19% per le seguenti spese:

  • “prestazioni rese da un medico generico (incluse quelle per visite e cure di medicina omeopatica)
  • acquisto di medicinali (anche omeopatici) da banco e con ricetta medica
  • prestazioni specialistiche
  • analisi, indagini radioscopiche, ricerche e applicazioni, terapie
  • prestazioni chirurgiche
  • ricoveri per degenze o collegati a interventi chirurgici
  • trapianto di organi
  • cure termali (escluse le spese di viaggio e soggiorno)
  • acquisto o affitto di dispositivi medici e attrezzature sanitarie (comprese le protesi sanitarie)”.

Poltrona relax, si può portare in detrazione nel 730?

Ebbene, proprio tra i dispositivi medici rientrano alcune tipologie di poltrone.

Ne sono un chiaro esempio le poltrone per disabili, meglio conosciute anche con il termine poltrone relax. Molti pensano che si tratti di semplici complementi di arredo. Se presentano determinate caratteristiche, però, vengono classificati dalla legge come Dispositivi Medici Classe 1. A rientrare in tale categoria sono le poltrone motorizzate in grado di facilitare la seduta e l’alzata. Si tratta, quindi, di strumenti molto utili per anziani, disabili o persone con problemi motori oppure con obesità grave.

Data la loro utilità, quindi, tali poltrone rientrano nella categoria dei dispositivi medici e permettono di beneficiare della detrazione Irpef del 19% in sede di elaborazione della dichiarazione dei redditi 730. Per poter beneficiare di tale opportunità la spesa deve superare la franchigia minima pari a 129,11 euro. Al di sotto di tale importo non è applicata alcuna detrazione.

Affinché si possa beneficiare della detrazione per le spese sostenute per l’acquisto di una poltrona relax, inoltre, è necessario che vengano rispettati alcuni requisiti. Ovvero lo scontrino o la ricevuta deve indicare la dicitura “dispositivo medico” e il pagamento deve essere effettuato attraverso l’utilizzo di strumenti tracciabili. Ma non solo, il dispositivo medico deve presentare la dicitura “CE” che attesta la conformità alle direttive europee 93/42/CEE, 90/385/CEE e 98/79/CE.