Per i lavoratori che non hanno contributi previdenziali a sufficienza e tali da garantirsi una pensione propria, l’INPS ha previsto una misura dedicata proprio a loro. Si tratta infatti dell’assegno sociale, che non è altro che la vecchia pensione sociale rivisitata.

L’assegno sociale è una misura dedicata quindi a persone che non hanno diritto a una loro pensione propria, ma che hanno delle condizioni reddituali particolari. Come sempre e come tutte le altre prestazioni erogate dall’INPS, questo strumento assistenziale viene adeguato al tasso di inflazione.

Questo significa che troveranno più soldi a gennaio, i titolari dell’assegno sociale. Ma è altrettanto vero che troveranno maggiori difficoltà quelli che ancora devono ottenere questo assegno, e quelli che lo stanno già prendendo ma che hanno redditi prossimi alle soglie massime previste.

“Salve, sono una signora che prende l’assegno sociale dall’INPS. Prendo circa 300 euro perché non ho diritto alla misura intera per via della mia situazione reddituale. Mio marito è pensionato, abbiamo due case e quindi l’INPS non mi dà gli oltre 500 euro di assegno che la misura prevede. Ho dei dubbi riguardo il 2024. E vi pongo alcuni quesiti:
il mio assegno sociale dovrebbe aumentare per via dell’inflazione nel 2024? E se sì, in che misura? E poi, se aumentano anche le soglie reddituali da non superare, rischio addirittura che il mio assegno sociale venga decurtato o addirittura azzerato?”

Più soldi con l’assegno sociale 2024, ma diventa più difficile da prendere

Per prendere l’assegno sociale gli interessati devono rientrare in determinate condizioni reddituali perché altrimenti la prestazione non viene concessa da parte dell’INPS. Inoltre l’assegno sociale è una prestazione che costringe gli interessati ad avere determinati requisiti anche nel corso della sua fruizione.

Infatti la misura è assoggettata a conferma annuale per il tramite delle dichiarazioni reddituali che i contribuenti sono costretti ogni febbraio a inviare.

Prima di approfondire l’argomento, vediamo innanzitutto cosa cambia nel 2024 per questa prestazione dallo spiccato carattere assistenziale e sociale e quali diventeranno i limiti di importo e quelli reddituali.

Assegno sociale 2024, cosa cambia? Importo e poi?

Per il 2024 l’assegno sociale è stato di importo pari a 503,27 al mese. Nel 2024 la misura sarà adeguata al tasso di inflazione, appena reso noto dal governo tramite decreto. Il tasso di inflazione di previsione per il 2023 è stato del 5,4%. E sarà così che sarà incrementato probabilmente l’assegno sociale nel 2024. Significa che chi già lo prende, e ha diritto alla misura piena, potrà godere di un assegno più alto.

La conferma di questo aumento potrà essere ufficializzata dopo le classiche circolari INPS di inizio anno. Nel frattempo, stando alla situazione attuale, l’assegno sociale potrebbe passare da 503,27 euro al mese per tredici mesi, a 530,45 euro. Ma cambieranno inevitabilmente anche le soglie reddituali. Anche in questo caso bisogna attendere le circolari INPS per l’ufficialità. Perché al momento tutto resta fermo a ciò che è stato determinato per il 2023

Le soglie 2023 e a cosa servono

Nel 2023 l’INPS ha erogato l’assegno sociale in base agli importi prima citati e in base a limiti reddituali diversi per singoli e coniugati. Come si legge sul sito dell’INPS, la prestazione “inizia dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda”. Ma si tratta di una prestazione che ha una sua particolare caratteristica che è quella della provvisorietà.

Ogni anno come dicevamo, l’INPS verifica il possesso dei requisiti socio-economici e della effettiva residenza in Italia. Perché essendo una prestazione di carattere assistenziale, non può essere esportata. Tornando ai limiti reddituali, questi sono:

  • 6.542,51 euro annui per il pensionato non coniugato;
  • 13.085,02 euro se il soggetto è coniugato.

Il calcolo dell’assegno spettante si basa proprio su quei limiti prima citati.

La prestazione in misura intera spetta a pensionati singoli che hanno reddito zero o a pensionati coniugati che hanno redditi inferiori all’ammontare dell’assegno sociale stesso. Probabilmente la nostra lettrice per prendere un trattamento da 300 euro al mese, ha redditi che superano di oltre 200 euro al mese l’ammontare dell’assegno stesso.

Secondo noi non corre rischi di vedersi revocare l’assegno, anche se non è da escludere un ricalcolo. Che, sempre secondo noi, non produrrà tagli dal momento che l’aumento dell’assegno sociale (sempre che sia confermato un aumento pari all’inflazione, e non è sicuro), assorbirà il cambio delle soglie reddituali.

L’assegno sociale infatti è concesso dall’INPS in misura ridotta per pensionati single con reddito annuo superiore a zero ma inferiore all’importo dell’assegno sociale. Oppure a coniugati con reddito annuo compreso tra l’ammontare annuo e il doppio dell’importo annuo dello stesso assegno sociale.