Sui permessi 104 si dice molto, non sempre con cognizione di causa. Come dimostrano i controlli c’è chi ne abusa indubbiamente ma c’è d’altra parte anche chi stenta a farsi riconoscere il diritto dal datore di lavoro. Abbiamo dato la parola a Noemi A., dipendente di una farmacia di Roma, che usufruisce dei permessi per assistere la madre disabile.

E’ stato difficile ottenere i permessi per la Legge 104 a livello burocratico?

No assolutamente. Nel mio caso (permessi 104 per invalidità 100% di mia mamma) ho fatto domanda all’Inps e poi, dopo che le è stata riconosciuta questa percentuale massima, di nuovo domanda per ottenere i benefici della Legge 104 (all’Inps e al datore di lavoro) e poi una lunga trafila per l’accompagno.

“Ti sbattono” da un indirizzo all’altro e mi ricordo che più volte mi sono trovata a pensare a quanto tutto sembra ideato apposta in maniera così complicata per scoraggiare gli aventi diritto anche perché ammetto che io stessa sono stata più volte sul punto di rinunciare;

Hai mai avuto problemi a farti riconoscere le ore di permesso della Legge 104 da qualche datore di lavoro?

Personalmente non proprio a farmeli riconoscere, però il mio precedente datore di lavoro aveva cercato di impormi di prendere il martedì o mercoledì come giorno di permesso perché sono quelli in cui l’attività è meno intensa (e quindi la mia assenza sarebbe pesata meno). Abbiamo avuto momenti di tensione per questo ma alla fine ero riuscita a fargli capire che i permessi 104 non sono un riposo da dedicare al tempo libero ma possono servire per diversi aspetti dell’assistenza quindi, pur impegnandomi a fissare visite o altri appuntamenti per mia madre in quei giorni, non avevo il potere di prevederlo sempre. Avevamo trovato un compromesso diciamo.

Come utilizzi le ore di permesso 104?

Se ci sono visite o controlli da fare ovviamente per quello con priorità.

Ma nel mio caso sono fortunata perché anche se io ho diritto ai permessi 104, siamo in totale 4 fratelli e devo dire che anche gli altri mi aiutano in questo compito di assistenza. Può capitare quindi che, se le visite sono fissate in orari in cui per me assentarmi dal lavoro potrebbe essere problematico, si rechino loro con mia madre dal medico. E onestamente anche in questo caso io non rinuncio ai permessi 104 che mi spettano perché assistere mia madre per me significa anche accompagnarla a fare spesa o dal parrucchiere, farle passare del tempo libero, aiutarla nelle faccende domestiche etc.

Sono sufficienti tre ore al mese o pensi che ne servirebbero di più?

Se dovessi parlare dal punto di vista della persona da assistere sicuramente servirebbe di più. Io come detto sopra posso contare su due sorelle e un fratello, con relativi mogli e mariti, che mi aiutano nell’assistenza a mia madre disabile ma se fossi stata figlia unica sarebbe stato un problema. Però dovendo essere obiettiva mi rendo anche conto che per un datore di lavoro dare più giorni può comportare problemi organizzativi, soprattutto in casi, come quello in cui lavoro io, di piccole aziende con pochi dipendenti.

Pensi che lo Stato dovrebbe fare qualcosa di più e se si cosa?

Si assolutamente, non tanto per dare più ore di permesso (per lo stesso motivo che ho detto sopra) ma per “renderle in un certo senso meno necessarie” attivando servizi a tutela dei disabili e di assistenza. Vorrei che mia madre avesse meno bisogno dei miei permessi 104.

Hai avuto problemi a farti riconoscere la Legge 104? Vorresti uno Stato più presente nell’assistenza disabili? Raccontami la tua storia: scrivi a [email protected].

Per approfondimenti sulla Legge 104 leggi anche la guida con tutto quello che c’è da sapere.