È possibile beneficiare dei permessi Legge 104 per motivi diversi dalla salute? Come canta Fabrizio Moro: “Sei tu che dai origine a quello che penso. La distanza compresa fra me e l’Universo. Il motivo per cui la mia vita è cambiata”.

Dietro alla maggior parte delle nostre azioni c’è, quasi sempre, un motivo. Lo sanno bene tutti coloro che non lavorano per semplice passione, bensì per attingere al denaro necessario a pagare i beni e servizi volti a soddisfare i propri bisogni.

Non mancano poi coloro che si ritrovano a dover rinunciare alla propria carriera per pensare ai bisogni famigliari. Conciliare la sfera privata con quella lavorativa, d’altronde, non è affatto semplice. Proprio per questo motivo è bene sapere se e quando è possibile beneficiare di qualche aiuto, come ad esempio i permessi Legge 104.

Permessi 104, spettano anche per motivi diversi dalla salute

I lavoratori con disabilità grave e i famigliari che prestano assistenza hanno diritto a tre giorni di permessi retribuiti al mese, che possono essere frazionati anche ad ore. Ma tali permessi possono essere richiesti per motivi diversi dalla salute? Ebbene, la risposta risulta differente a seconda del soggetto e del motivo per cui viene avanzata tale richiesta.

In base a quanto stabilito da una recente sentenza della Corte di Cassazione, il lavoratore a cui viene riconosciuta una grave disabilità può praticare un’attività di svago mentre usufruisce dei permessi Legge 104 senza incorrere in alcun tipo di problema.

I permessi 104, d’altronde, sono concessi proprio per consentire alle persone con disabilità di poter staccare un po’ la spina e riposarsi. Questo perché per loro il lavoro può risultare, per ovvie ragioni, più gravoso rispetto ai colleghi senza disabilità.

Per questo motivo ogni tipo di attività svolta dal lavoratore disabile mentre beneficia del permesso Legge 104 è considerata del tutto legittima. Il datore, pertanto, non può contestare in alcun caso il fatto che il lavoratore disabile utilizzi i tre giorni di permesso per andare al mare oppure uscire con gli amici. Il soggetto in questione, infatti, può usufruirne anche per soddisfare le sue esigenze di socializzazione e non solo per motivi di salute.

Il lavoratore che assiste un familiare disabile può utilizzare i permessi Legge 104 per attività di svago?

La situazione risulta differente se a richiedere i giorni di permesso ai sensi della Legge 104 è il lavoratore dipendente che presta assistenza ad un famigliare non autosufficiente. In tal caso il lavoratore ha il compito di garantire al soggetto con disabilità il sostegno di cui necessita. Se richiede i giorni di permesso per andare in montagna o al mare, senza prendersi cura del familiare disabile, allora è considerato un abuso. In tale circostanza il lavoratore rischia il licenziamento per giusta causa.

Ma non solo, può essere denunciato per truffa aggravata nei confronti dello Stato, poiché usufruisce di un diritto senza però adempiere ai compiti richiesti. C’è però un’eccezione, ovvero se la giornata fuori porta è organizzata per accompagnare la persona con disabilità al mare oppure a scopo terapeutico. In quest’ultimo caso il lavoratore continua a prestare assistenza al famigliare con disabilità e pertanto non compie alcun illecito.