Le pensioni dei nonni sono a rischio. Oggi più di ieri. Le rassicurazioni dei governanti lasciano il tempo che trovano con un Paese schiacciato da un debito pubblico enorme e causato soprattutto dai costi del welfare.

Il problema delle pensioni è uno solo: si spende troppo e si incassa poco. Il sistema a ripartizione creato alla fine degli anni 60 ed eliminato nel 1995 ha creato scompensi non indifferenti ai conti pubblici dello Stato. Chi paga il conto?

Pensioni dei nonni a rischio

La classe politica di allora aveva basato le previsioni di crescita dell’Italia all’infinito e il boom demografico e dell’occupazione era in grado di sostenere la crescita del Pil e il mantenimento di un sistema pensionistico allegro e promettente.

Oggi tutto questo è diventato miraggio. La crescita economica virtuosa si è interrotta e il numero dei pensionati sta per superare quello dei lavoratori. Abbiano anche un tasso di disoccupazione giovanile che sfiora il 30%. Oggi ci sono 23 milioni di lavoratori e più di 20 milioni di pensionati. Un rapporto deficitario per i conti dell’Inps.

Stanno infatti rapidamente diminuendo i contributori delle pensioni, il che rende il bilancio Inps insostenibile nel lungo periodo. L’allarme è stato infatti lanciato anche dal presidente dell’Istituto Pasquale Tridico che ha annunciato che l’Inps quest’anno chiuderà il bilancio in rosso di 20 miliardi di euro. Del resto, in Italia i

Il problema del calo demografico

Negli anni 70 si facevano mediamente 1 milione di figli all’anno, oggi se ne fanno meno della metà. In pensione andava un lavoratore su tre, oggi quasi uno su uno. Senza nascite e con un tasso di disoccupazione elevato, insomma, il sistema pensionistico è destinato a collassare. Gli ultimi dati previsionali ISTAT sono impietosi: il 2021 si concluderà probabilmente con un ulteriore calo delle nascite, a meno di 400 mila.

All’ombra di questa analisi non sorprende la proposta dell’economista Carlo Cottarelli, ex direttore del Fmi, di premiare chi fa figli con vantaggi sulla pensione futura.

Il direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’Università Cattolica vorrebbe che fossero premiati i genitori con figli concedendo loro la pensione anticipata. In questo modo si potrebbe sostenere la bassa natalità in Italia che sta minando il sistema pensionistico.

Una provocazione più che una vera e propria proposta di riforma, che però al dice tutta sulla problematica che sta alla base del sistema pensionistico italiano. Dice Cottarelli:

con pochi figli ci saranno meno lavoratori a produrre ciò che è necessario per gli anziani, obbligando questi a ritardare il pensionamento. Servirebbe un meccanismo premiante: chi fa figli vada in pensione prima.