Toccare casa e pensioni in Italia equivale a tirarsi addosso l’ira funesta degli elettori. A differenza di altri Paesi europei, le riforme in questi campi sono molto delicate e di difficile attuazione.

Non tanto perché le riforma sono giuste e doverose con passare del tempo e soprattutto con il progresso e l’evoluzione dei sistemi economici e sociali, ma perché ogni volta che se ne parla scatta l’allarme tasse.

Toccare pensioni e casa è pericoloso

Purtroppo, a causa del mal costume tutto italiano, la politica ha spesso tratto in inganno il cittadino e si è quindi creata disaffezione e sfiducia verso le istituzioni.

Anche se oggi c’è più trasparenza e dibattito prima di attuare una riforma.

Il rischio che il governo Draghi inciampi sulla riforma del catasto e su quella delle pensioni è quindi elevato. A dirlo, senza mezzi termini, è l’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero che di recente è tornata a palazzo Chigi come consulente economico del governo.

Nonostante la sua posizione attuale, poco rassicurante, visto quanto fu fatto nel 2011 quando era al governo con Monti, le parole della Fornero suscitano apprensione e qualche subbio sulla tenuta della coalizione di maggioranza.

Con l’annuncio della riforma del catasto sono infatti scattati i campanelli d’allarme. Soprattutto in casa Lega, nel timore che ciò possa comportare nuove tasse per i proprietari di immobili. Vero che gli estimi catastali sono fermi da 30 anni, ma se non sono mai stati aggiornati finora è perché il rischio che possa aumentare l’Imu come conseguenza di maggiori rendite è concreto.

La riforma Fornero e quota 100

Sulla riforma delle pensioni, invece, Fornero crede che ciò che è stato fatto dieci anni fa con la legge di bilancio sia giusto. Peccato che la sostenibilità del sistema pensionistico sia stata messa in conto alle generazioni future e ai giovani lavoratori di oggi.

Costretti ad aspettare fino a 67 anni prima di lasciare il lavoro. Quando in tutta Europa l’età media delle pensioni è di 65 anni.

Nel 2012 la Fornero alzò di colpo l’età pensionabile a 66 anni tirandosi addosso, non solo l’astio della Lega, ma anche quello di 200 mila pensionati che rimasero per anni senza stipendio né pensione (esodati).

Da quel momento si susseguì tutta una serie di riforme per concedere pensioni anticipate. Per correggere il danno commesso dal governo Monti e avallato dai partiti che lo sostenevano. Quota 100 è l’ultima delle riforme che sono arrivate. Ma ce ne saranno altre.