Dopo le pensioni dei militari e poliziotti, sono aggiornate anche quelle dei vigili del fuoco. Il personale appartenete al corpo è di fatto equiparato giuridicamente a quello militare e delle forze dell’ordine.

Pertanto, chi è andato in pensione avendo prestato servizio nei vigili del fuoco per meno di 15 anni prima del 1996 si vedrà riconoscere gli arretrati dal Inps. Lo stabilisce un passaggio della legge di bilancio 2022 che recepisce una importante decisione della Corte dei Conti.

Pensioni Vigili del Fuoco, aliquota sale al 2,44%

Nei fatti, i giudici contabili hanno dato ragione ai ricorrenti.

Essi avevano contestato al Inps un diverso trattamento economico per i contributi versati fino al 1995. Più precisamente l’Inps riconosceva al personale militare, ai poliziotti e ai vigili del fuoco un rendimento del monte contributivo pari al 2,33% per chi aveva lavorato meno di 15 anni.

Secondo la Corte dei Conti (sentenza n. 12 del 2021), invece, il rendimento spettante per la parte contributiva versata prima del 1996 deve essere uguale per tutti. Quindi ricalcolata con la misura del 2,44% per ogni anno di anzianità. Si legge in sentenza:

“la quota retributiva della pensione da liquidarsi con il sistema misto, in favore del personale militare cessato dal servizio con un’anzianità superiore a 20 anni e che al 31 dicembre 1995 vantava un’anzianità inferiore a 15 anni, va calcolata tenendo conto dell’effettivo numero di anni di anzianità maturati alla predetta data, con applicazione dell’aliquota del 2,44% per ogni anno utile”.

Come cambia il rendimento

In parole povere, l’Inps ha finora applicato l’aliquota del 2,44% dei contributi solo al personale che vantava più di 15 anni di versamenti prima del 1996. Ora tutto cambia e tale rendimento è esteso anche ai periodi antecedenti, benché solo per poche settimane di contribuzione.

A tal proposito, si ricorda che i vigili del fuoco che cessano dal servizio con un’anzianità contributiva pari ad almeno 20 anni godono di un’aliquota di rendimento del 2,44% per ogni anno di anzianità contributiva maturata fino al 31 dicembre 1995.

L’Inps, a partire da gennaio 2022, dovrà quindi ricalcolare il rendimento del monte contributivo per i periodi lavorati ante 1996. Chi è già in pensione si vedrà riconoscere gli arretrati che scaturiscono a seguito del predetto aggiornamento dell’aliquota.