I pensionati che hanno conseguito maggiori redditi da lavoro, oltre a quelli delle pensioni, possono comunicare al Inps la variazione dei dati fiscali. Ciò affinché sia applicata una aliquota Irpef corretta per il 2023 ai fini del pagamento delle imposte sui redditi.

Anche per evitare soprese e conguagli onerosi in fase di dichiarazione dei redditi. E per distribuire meglio durante l’anno le tasse sui ratei mensili di pensione. Quindi, se il pensionato è già a conoscenza del maggiore reddito conseguito nel 2022 può comunicarlo al proprio ente pensionistico che agisce da sostituto d’imposta.

Pensioni e detrazioni Irpef 2023

A tal riguardo, l’Inps ha ricordato a tutti i pensionati – con messaggio numero 3783 del 19 ottobre 2022 – la possibilità di comunicare la rinuncia alle detrazioni e l’applicazione delle maggiori detrazioni fiscali. O anche le minori detrazioni se vi è stato un decremento del reddito rispetto all’anno precedente.

La comunicazione può essere inviata a partire dal 15 ottobre 2022. Le istanze devono essere inoltrate al Inps compilando l’apposita dichiarazione online accedendo al servizio dedicato “Detrazioni fiscali – domanda e gestione” disponibile sul sito www.inps.it. Detta comunicazione è intesa anche a portare a conoscenza dell’Inps eventuali cambiamenti a favore del pensionato. Cioè qualora non abbia realizzato altri redditi o ne abbia realizzati di meno nel 2022 rispetto al 2021.

In assenza di comunicazioni specifiche da parte dei titolari di pensioni, l’Inps applicherà l’aliquota sulla base del reddito conosciuto nel 2022. In questo caso, sarà cura del contribuente, in fase di dichiarazione dei redditi l’anno prossimo, comunicare le variazioni al fisco.

I conguagli d’imposta, a debito o a credito, quindi, potranno anche essere fatti successivamente. Ma non è conveniente, soprattutto se le variazioni sono significative, per via del fatto che l’assegno pensione, in fase di calcolo e conguaglio Irpef, potrebbe anche essere azzerato nel mese di competenza.

Le quattro aliquote Irpef

Ricordiamo quali sono le aliquote Irpef previste dalla legge per i redditi da lavoro dipendente, autonomo e pensionati. Per il 2023 gli importi percentuali sono i seguenti, secondo l’ultima riforma fiscale:

  • redditi fino a 15 mila euro: confermata l’aliquota al 23%;
  • tra 15.001 e 28 mila euro: l’aliquota cala dal 27% al 25%;
  • tra 28.001 e 50 mila: l’aliquota cala dal 38% al 35%;
  • sopra i 50 mila euro di reddito, si passa direttamente alla trattenuta del 43%

Al di sotto di 8.500 euro di reddito annuo, non si applicano imposte ai fini Irpef. Tale fascia reddituale riguarda i pensionati titolari di assegni molto bassi che spesso vivono con meno di 500 euro al mese.