È stata sempre una delle cose più attese da parte di molti pensionati italiani e parliamo dell’incremento delle pensioni minime. Trattamenti con cui ormai oggi si vive male. Oggettivamente percepire una pensione troppo bassa alla luce dell’inflazione e del costo della vita odierna, non è certo la cosa più facile da fare. E da tempo si fa un gran parlare di aumentare le pensioni minime. Nell’ultima campagna elettorale che ha portato al governo Meloni, non mancavano i partiti che puntavano sull’aumento delle minime per riscuotere consensi.

Tra questi anche e soprattutto orza Italia, il cui fondatore e presidente, il recentemente compianto Silvio Berlusconi, aveva proprio questo aumento delle minime come un autentico cavallo di battaglia.

Pensioni minime a 1.000 euro, ecco cosa accade adesso dopo la scomparsa di Berlusconi

Oggi si parla dell’eredità di Silvio Berlusconi, ma non soltanto quella economica e finanziaria che riguarda la sua famiglia. Perché si parla anche di eredità politica nel senso che alcuni dei principi cardine che Silvio Berlusconi ha portato avanti durante la sua lunga carriera, sembra che torneranno di stretta attualità. E saranno al centro delle politiche di Forza Italia, a prescindere da chi sarà il successore di Berlusconi alla presidenza. Per questo motivo potrebbe essere davvero a un passo con la prossima legge di Bilancio l’aumento delle pensioni minime a 1.000 euro come aveva promesso di voler fare Berlusconi una volta al governo.

“Buonasera, volevo sapere a che punto è il progetto di portare le pensioni minime a 1.000 euro che sembrava dovesse essere fatto già nel 2023. Vi chiedo questo perché avevo speranze che questo progetto diventasse realtà nel 2024 per opera del nuovo governo Meloni. Ho paura che non essendoci più Berlusconi adesso questo progetto salti. Paura perché ci contavo. Per me lo stop al progetto vorrebbe dire continuare a vivere con una pensione da 516 al mese che ritengo davvero troppo bassa.

Non c’è più Silvio Berlusconi, ma il progetto pensioni minime continua a tenere banco

La morte di Silvio Berlusconi è stata sicuramente la notizia più importante della settimana e soprattutto resterà una delle notizie principali dell’anno 2023 praticamente per sempre. L’importanza dell’uomo passato a miglior vita, dell’imprenditore, del politico e del padre per i suoi figli e fuori discussione. Ma è anche vero che il personaggio Berlusconi sarà sempre un personaggio che ha diviso e continua a farlo anche adesso che non c’è più. Ciò che lascia Berlusconi in eredità al popolo italiano però non è poca cosa. Ci sarà chi reputerà l’operato di Berlusconi come politico, negativo. Ma c’è anche chi lo reputerà sicuramente positivo. E dal momento che oggi parliamo di pensioni, inevitabile accostare il nome di Silvio Berlusconi all’aumento delle pensioni minime.

L’aumento del trattamento minimo collegato a doppio filo a Silvio Berlusconi

Un accostamento doveroso non solo perché l’aumento delle minime a 1.000 euro è stata una delle promesse elettorali che Forza Italia aveva fatto durante la campagna elettorale che ha portato gli azzurri a vincere le elezioni insieme a Fratelli d’Italia e alla Lega. L’accostamento di Berlusconi alle pensioni minime va fatto anche tornando a parlare dell’incremento al milione. Infatti fu Berlusconi in uno dei suoi governi molti anni fa, a portare le pensioni minime al vecchio milione di lire. Un milione di lire che all’epoca potevano anche sembrare sufficienti per vivere ma che oggi non lo sono più. Per questo l’auspicio di molti pensionati tra cui anche il nostro lettore, è che si passi dalle parole ai fatti e che si arrivi alle pensioni minime a 1.000 euro come recentemente proprio Forza Italia ha promesso.

Ecco gli scenari più plausibili per le minime dopo la scomparsa del Cavaliere

La paura che non essendoci più il leader di Forza Italia, ciò che aveva promesso resti solo tale, dovrebbe senza dubbio essere l’ultima cosa a cui pensare.

Anzi, la morte di Silvio Berlusconi potrebbe anche favorire quei progetti che a lui erano cari e che adesso potrebbero tornare di attualità proprio perché lui non c’è più. Uno di questi è senza dubbio l’aumento delle minime a 1.000 euro. Al momento nulla è ancora certo perché la Legge di Bilancio è anche lontana dall’essere varata. Ma anche in questo caso ci sono degli indizi che possono davvero dare speranza a quanti aspettano una misura di questo genere.

Infatti non essendoci i soldi disponibili per approntare una riforma delle pensioni degna di questo nome, è probabile che la legge di Bilancio riserverà soltanto piccoli interventi previdenziali. E tra questi ci potrebbe essere anche la buona sorpresa di un incremento delle pensioni minime che così potrebbe arrivare alla soglia di 1.000 euro.

Come funzionano le pensioni minime oggi e cosa è successo nel 2023

L’importo del trattamento minimo di pensione nel 2023 è pari a 572 euro al mese. A tanto ammontano le pensioni minime che gli italiani prendono per 13 mensilità. Già con l’ultima manovra finanziaria però, qualcosa si era mosso da questo punto di vista. Per assecondare, anche solo parzialmente, ciò che Forza Italia e Silvio Berlusconi avevano messo in campo durante la campagna elettorale, il governo decise di portare le pensioni minime a 600 euro. Ma solo per quanti avevano già compiuto almeno il 75° anno di età. Una misura varata in maniera transitoria per via del fatto che il governo si formò a pochi giorni dalla stesura della legge di Bilancio. Una misura che sarebbe dovuta essere approfondita quest’anno proprio per portare all’obiettivo finale che resta quello dei 1.000 euro.

Ipotesi assai probabile adesso

Da parte nostra quindi azzardando una previsione, possiamo solo dire che mai come adesso le probabilità che una novità del genere faccia davvero capolino già nel 2024 non è da escludere.

E l’obiettivo anche se il 2024 non sarà l’anno giusto, dovrebbe restare priorità di questo governo. Ciò significa che lo stesso ragionamento fatto per quota 41 per tutti, che dovrebbe essere introdotta nel sistema entro la fine della legislatura, si può fare anche per l’incremento delle minime a 1.000 euro.