Quando verranno pagate le pensioni a maggio 2024? Come canta Jovanotti con il brano Serenata rap: “Da quando io ti ho visto è sempre maggio e a maggio il mondo è bello e invitante di colori. Ma ancora sugli alberi ci sono solo fiori, che prima o poi si dice diverranno pure frutti“. Maggio, effettivamente, è considerato uno dei mesi più belli dell’anno. Questo grazie al clima tipicamente primaverile, che permette di godere di giornate all’insegna del sole.

Come non restare ammaliati, poi, dai tripudio di colori donati dai vari fiori che sbocciano proprio in questo periodo.

Oltre a prepararsi a raccogliere i frutti dagli alberi, molte persone si apprestano a raccogliere anche i frutti del loro lavoro. Ci riferiamo ai tanti pensionati che attendono con impazienza il pagamento delle pensioni nel mese di maggio 2024. Ma quando avranno luogo?

Pensioni maggio 2024, quando vengono pagate: date

Il 1° maggio si celebra la Festa dei Lavoratori. Essendo un giorno festivo, pertanto, si assisterà ad uno slittamento dell’accredito delle pensioni. Entrando nei dettagli, per coloro che hanno optato per l’accredito diretto sul conto corrente o sul libretto, i trattamenti pensionistici saranno disponibili a partire dal giorno 2 maggio. Coloro che non hanno l’accredito della pensione ma optano per il ritiro in contanti, invece, dovranno seguire un calendario di turnazione diviso per cognome. Entrando nei dettagli, le date da rispettare saranno le seguenti:

  • giovedì 2 maggio 2024 i cognomi dalla A a B;
  • venerdì 3 maggio 2024 i cognomi dalla C alla D;
  • sabato 4 maggio i cognomi dalla E alla K;
  • lunedì 6 maggio i cognomi dalla L alla O;
  • martedì 7 maggio 2024 i cognomi dalla P alla R;
  • mercoledì 8 maggio i cognomi dalla S alla Z.

Ci sono inoltre delle eccezioni, ovvero i correntisti Banco Posta. Per quest’ultimi è previsto l’accredito anticipato e potranno pertanto ricevere le pensioni tra martedì 30 aprile e mercoledì 1° maggio 2024.

Importi, trattamento pensionistico più alto rispetto all’anno scorso

Giungono buone notizie per i pensionati che potranno beneficiare di un assegno pensionistico più alto rispetto al 2023. Questo per via della rivalutazione del 5,4%, iniziata a gennaio, che permette di ottenere un incremento non indifferente dell’importo rispetto allo stesso mese dell’anno passato. Tale incremento non è applicato solamente alle pensioni dall’importo basso, ma anche a favore di chi registra un reddito tra 15.001 euro e 28 mila euro.

Coloro che si attestano in questa fascia possono anche beneficiare di un’importante agevolazione fiscale. In seguito all’eliminazione del precedente scaglione del 25%, infatti, si ritrovano a dover fare i conti con un’aliquota Irpef più bassa, pari al 23%. L’aumento, è bene sottolineare, decresce all’aumentare dell’importo del trattamento pensionistico. Entrando nei dettagli, per apprendere appieno l’effetto delle rivalutazioni sulle pensioni riportiamo di seguito qualche esempio:

  • coloro che percepiscono una pensione di mille euro beneficeranno di un aumento lordo pari a 54 euro per effetto del tasso di rivalutazione pari al 5,4%;
  • i soggetti con una pensione da due mila euro otterranno un aumento lordo pari a 108 euro per via di un tasso di rivalutazione pari al 5,4%;
  • le persone che hanno un assegno mensile da 2.500 euro si vedono applicare un tasso di rivalutazione pari al 4,59% e pertanto otterranno un incremento di 114,75 euro lordi;
  • gli assegni da 3 mila euro sono rivalutati del 2,86% e pertanto registrano un incremento pari a 85,80 euro;
  • le pensioni da 4 mila euro registrano un incremento pari a 101,20 euro per effetto della rivalutazione al 2,53%;
  • gli assegni da 5 mila euro hanno un aumento pari a 100 euro per via dell’applicazione di un tasso del 2%;
  • incremento pari a 71,40 euro per le pensioni da 6 mila euro su cui viene applicata l’1,19% di tasso di rivalutazione.