Sono quasi 1,35 milioni i pensionati che a luglio riceveranno la quattordicesima. Il bonus supplementare annuale previsto per coloro che percepiscono un assegno basso e hanno compiuto i 64 anni di età è ormai realtà consolidata. La gratificazione, introdotta nel 2017 spetta con il pagamento del settimo rateo di pensione dell’anno in corso. Per chi compie gli anni dopo il 31 luglio, è riconosciuto pro rata il 1 dicembre.

Ciò premesso, la quattordicesima per i pensionati è calcolata in maniera variabile in base ad alcuni fattori strettamente legati ai redditi personali.

E’ inoltre riconosciuta solo sulle pensioni dirette e in dirette. Sono esclusi, pertanto, i trattamenti di invalidità civile, gli assegni sociali, e tutte le prestazioni non pensionistiche, come Ape Sociale. Esclusi anche i pensionati a carico delle casse professionali diverse dall’Inps.

La quattordicesima solo se la pensione è bassa

Come noto, il diritto alla quattordicesima sulla pensione spetta solo a coloro che percepiscono bassi assegni di pensione. Più precisamente, come stabilito dalla normativa, l’assegno mensile in godimento non deve essere superiore a 2 volte l’importo del trattamento minimo di pensione.

Essendo l’importo del trattamento minimo cresciuto quest’anno per effetto della perequazione automatica a 563,74 euro, ne deriva che chi prende più di 1.127,48 euro al mese, non ha diritto alla quattordicesima col cedolino di luglio. La verifica del requisito minimo è effettuata direttamente dall’Inps dal casellario centrale delle pensioni.

Statisticamente la platea dei beneficiari è pari a circa il 2,1% dei pensionati aventi diritto ed è aumentata rispetto alla scorso anno per effetto dell’incremento della soglia minima di cui sopra che abbraccia più pensionati. L’adeguamento delle pensioni minime ha infatti alzato l’asticella includendo da quest’anno più persone.

Come si calcola l’importo

E veniamo al metodo di calcolo dell’importo della quattordicesima. Come detto all’inizio, il bonus non è uguale per tutti, ma varia in base al reddito complessivo.

Quindi, posto che un pensionato rientri nella soglia limite di pensione, percepirà la quattordicesima solo se non supera determinati livelli di reddito annuo.

Per redditi si intendono, non solo quelli di pensione, ma tutti quelli assoggettabili a imposta ai fini Irpef. Quindi anche quelli derivanti da lavoro dipendente, autonomo o altre attività. L’Inps, come spiega il recente messaggio n. 2178 del 16 giugno 2023, verifica la posizione reddituale di ciascun soggetto dagli archivi anagrafici tributari. Anche andando indietro negli anni.

Il calcolo della quattordicesima avviene, nello specifico, in base a due fattori. Il primo riguarda il numero degli anni di anzianità contributiva del pensionato, il secondo i redditi annui percepiti. Per quanto riguarda l’anzianità contributiva, si tiene conto di chi ha

  • fino a 15 anni di contributi versati (autonomi fino a 18 anni);
  • da 15 a 25 anni di contributi (autonomi fino a 28 anni);
  • oltre i 25 anni (autonomi oltre 28 anni).

Quindi, a seconda della fascia di anzianità contributiva, è corrisposta la quattordicesima nella misura rispettivamente di 437 euro, di 546 euro o di 655 euro. Questo per redditi annui lordi fino a 10.992,93 euro.

Per redditi annui più alti, ma non oltre i 14.657,24 euro, il pagamento della quattordicesima è, a seconda della fascia di anzianità contributiva di appartenenza, pari rispettivamente a 336 euro420 euro o 504 euro.

Riassumendo …

  • La quattordicesima sulle pensioni spetta solo a partire da 64 anni.
  • Non bisogna percepire una pensione superiore a 1.127,48 euro al mese.
  • L’importo è calcolato in base all’anzianità contributiva e ai redditi annui.
  • L’Inps verifica d’ufficio i limiti di reddito per ciascun beneficiario.
  • La quattordicesima spetta solo per le pensioni dirette e indirette, sono escluse tutte le altre prestazioni e quelle erogate dalle casse professionali.