Pensioni gennaio 2022 più pesanti. Fra le numerose novità in tema di previdenza, dal prossimo anno aumenteranno gli importi delle pensioni a seguito della perequazione automatica.

Gli aumenti si applicano in automatico dal 1995 in base al costo della vita. Costo che negli ultimi anni non è salito e quindi ha congelato gli incrementi delle pensioni. Ma le cose stanno cambiando. Il forte rimbalzo della crescita economica e dell’inflazione nella seconda metà del 2021 avrà infatti ripercussioni anche sulle pensioni che saranno aggiornate verso l’alto.

Pensioni gennaio 2022 in aumento

A beneficiare maggiormente degli aumenti delle pensioni gennaio 2022 saranno in particolare i percettori di assegni bassi. Cioè le pensioni minime o integrate al trattamento minimo. Per i beneficiari l’aumento sarà significativo.

Ma di quanto si tratta? I dati ufficiali Istat non sono ancora stati diffusi per cui il calcolo preciso sarà fatto più avanti. Già però si può stimare quale sarà l’importo in pagamento a gennaio per le pensioni minime.

Si passerà molto probabilmente da 515 euro a 541 euro (+26 euro) per chi ha meno di 64 anni di età. Mentre per chi ha più di 64 anni e fino a 69 la pensione salirà a 598 euro (+83 euro) al mese. Più alto infine l’aumento della pensione per chi ha almeno 70 anni: l’assegno salirà a 651 euro al mese (+136 euro).

In questo ultimo caso, però, bisogna possedere un reddito non superiore a 8.469,63 euro. Qualora si viva con il coniuge, la cifra non dovrà superare 14.447,42 euro. Valori che però dovrebbero essere aggiornati nel corso del 2022.

Requisiti e limiti di reddito

La pensione minima o integrata al minimo si ottiene a domanda dell’interessato. Quando un lavoratore va in pensione e gli viene liquidato l’assegno, se questo risulta inferiore a 515,58 euro al mese, può richiedere che l’ente pensionistico gli corrisponda la differenza.

Il diritto sorge solo se sono rispettati determinati limiti di reddito.

I redditi da dichiarare sono tutti quelli assoggettabili a Irpef e a tassazione separata.

Non si ha diritto alla pensione integrata al trattamento minimo se non sono stati versati contributi prima del 1996. Quindi restano escluse, ad esempio, tutte le pensioni derivanti dalla Gestione Separata.