Inutile far finta di nulla! Prima o poi capita a tutti, almeno una volta nella propria esistenza, di desiderare di cambiare tutto, a partire dal posto di lavoro fino ad arrivare addirittura al Paese in cui si vive. Lo sanno bene molti pensionati che, dopo aver trascorso anni a lavorare, possono finalmente staccare la spina e, perché no, trasferirsi in una meta all’estero da sogno.

A tal fine, a ricoprire un ruolo importante si annovera la pensione. Quest’ultima, infatti, permette di ottenere il denaro necessario per fronteggiare le varie spese.

Allo stesso tempo non bisogna mai abbassare la guardia. Basti pensare che a settembre verranno effettuati dei controlli, in particolare, per quanto riguarda le pensioni all’estero. Ecco chi rischia.

I controlli sulle pensioni di settembre: ecco chi rischia, sguardo all’estero

Abbiamo già avuto modo di vedere assieme come siano in molti a chiedersi come vengono pagate le pensioni agli italiani che decidono di trasferirsi all’estero. Proprio soffermandosi su queste ultime, inoltre, si invita a prestare attenzione alla data del 14 settembre. Questo in quanto, proprio in tale data, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale effettuerà dei controlli.

Quest’ultimi, è bene sapere, rivolti in particolare a coloro che percepiscono la pensione all’estero. Si tratta, è bene sapere, della seconda fase dei controlli da parte dell’istituto per verificare l’esistenza in vita dei pensionati all’estero per gli anni 2022 e 2023. Entrando nei dettagli, così come si evince anche dal messaggio numero 3286 del 6 settembre 2022:

“A partire dal 14 settembre 2022, Citibank NA curerà la spedizione delle richieste di attestazione dell’esistenza in vita nei confronti dei pensionati residenti in Europa, Africa e Oceania, da restituire alla Banca entro il 12 gennaio 2023.
Qualora l’attestazione non sia prodotta, il pagamento della rata di febbraio 2023, laddove possibile, avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza e, in caso di mancata riscossione personale o produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 febbraio 2023, il pagamento della pensione sarà sospeso a partire dalla rata di marzo 2023″.

Pensioni all’estero: i controlli dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale

Come è possibile notare, quindi, si tratta di controlli volti a verificare l’esistenza in vita di un soggetto che beneficia del pagamento della pensione all’estero. Nella prima fase, è bene sottolineare, sono stati oggetto di controllo coloro che si sono trasferiti, invece, in America, Asia, Estremo Oriente e Paesi scandinavi.

Ma cosa si rischia in seguito a questi controlli? Ebbene, come già detto, in caso di riscontro negativo, come ad esempio il mancato invio della documentazione richiesta, ecco che si dovrà fare i conti con la sospensione del trattamento in questione. Occhio, pertanto, ai controlli di settembre, in quanto la sospensione è sempre dietro l’angolo.