Qualsiasi prestazione erogata dall’INPS, salvo rari casi, si adegua al tasso di inflazione ogni anno. In base a ciò che l’ISTAT prima stabilisce provvisoriamente e poi conferma, l’aumento del costo della vita produce inevitabilmente l’aumento di alcuni trattamenti. Dalle pensioni all’assegno sociale, dalla Naspi all’assegno unico e universale sui figli a carico, tutto aumenta se aumenta il costo della vita. E alcuni di questi trattamenti sono talmente diffusi nella popolazione, che gli aumenti sono cosa gradita a una moltitudine di persone.

Un numero rilevante come rilevante è quello dei quesiti che ci arrivano in redazione e che riguardano le cifre che gli interessati prenderanno da gennaio.

“Buonasera, sono madre di una bambina di 5 anni e oggi prendo 189 euro di assegno unico su mia figlia. Nel 2024 avrò un ISEE più basso di quello di oggi perché ho perso il lavoro nel 2022 e nel 2023 non ho lavorato più. Mi chiedevo, se oggi prendo la cifra massima di assegno, nel 2024 questa cifra salirà? E se salirà, di quanto? Grazie”

“Salve, sono Roberta, pensionata a cui l’INPS versa ogni mese 503 euro di assegno sociale. Una cifra con cui non riesco ad andare avanti. Secondo voi dal 2024 prenderò di più? Perché credo che l’inflazione dovrà per forza di cose portare il mio assegno sociale a essere più rilevante. Me lo ha detto la mia padrona di casa che da gennaio vuole l’aumento e mi ha detto che aumenta tutto anche la mia pensione.”

Pensioni, assegno unico figli, assegno sociale, ecco di quanto aumenteranno da gennaio 2024

Il 2023 come il 2022 è un anno con indici di inflazione record. Perché anche il corrente anno sta producendo un netto aumento del costo della vita. Talmente netto che molte delle famiglie che prima erano considerate del ceto medio e tranquille, adesso sono in difficoltà evidente ad arrivare a fine mese.

A tal punto che anche qualche decina di euro in più di stipendio, pensione o di reddito, diventano fondamentali. Ma se stipendio, pensioni e redditi aumenteranno, paradossalmente lo dovranno al tasso di inflazione. Perché è proprio in base all’aumento del costo della vita che lo Stato concede aumenti.

Oggi vediamo cosa dovrebbe accadere agli importi di alcune delle più rilevanti prestazioni erogate dall’INPS agli italiani, dalle pensioni all’assegno unico per finire all’assegno sociale. Perché in base al tasso previsionale dell’inflazione, anche il 2024 si aprirà con consistenti aumenti di alcuni trattamenti. Non come nel 2023, ma sempre cospicui saranno.

Inflazione, ancora in crescita? ecco i dati previsionali e gli effetti su alcune prestazioni INPS

Il Documento di Economia e Finanze, che resta il principale atto del Governo dopo la Legge di Bilancio, ha messo in evidenza quale è il tasso di inflazione che si prevede per il 2023. La nota di aggiornamento del DEF (acronimo di Documento di Economia e Finanze), che da l’indirizzo che il Governo adotterà nella manovra finanziaria di fine anno, ha stimato un’inflazione per il 2023 pari al 5,4%, come l’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) ha confermato. Stima significa che è un dato di previsione e non ancora definitivo. E non potrebbe essere diversamente visto che il 2023 ancora si deve chiudere. Ma basta questa previsione per azzardare anche le nostre previsioni sulle nuove cifre che riguarderanno per esempio le pensioni minime, l’assegno sociale o l’assegno unico sui figli a carico sotto i 21 anni di età.

L’inflazione su cui sono stati calcolati gli incrementi di queste prestazioni nel 2023 è stata superiore all’8%. Da questo per esempio, è scaturito il passaggio dell’assegno unico da 175 euro a figlio a 189,20 euro a figlio. L’assegno sociale invece è passato da 468,28 euro al mese per tredici mensilità, a 503,27 euro al mese sempre su 13 mesi.

Il trattamento minimo INPS, cioè la pensione minima di cui sempre si parla, è passato da 525,38 euro al mese a 572,20 euro al mese.

Le nuove cifre del 2024 per pensioni minime, assegno unico figli e assegno sociale

A oggi nessuna certezza quindi, ma sempre come previsione possiamo sostenere che se l’aumento di queste prestazioni sarà pari al tasso di inflazione, nel caso in cui restasse quello previsionale della NADEF (Nota di Aggiornamento Documento Economia e Finanze), l’assegno unico salirebbe a circa 199 euro al mese. Per l’assegno sociale invece, si supererebbe la soglia dei 530 euro al mese. Il trattamento minimo invece, passerebbe dagli attuali 572,20 euro al mese a 603 euro sempre mensili per gli under 75 (per chi ha più di 75 anni nel 2023 599,82 euro, nel 2024 in previsione, 632,21 euro).

Le prima citate cifre non sono ufficiali e vanno prese per quelle che sono, cioè come semplici previsioni allo stato attuale delle cose e senza dati ufficiali sull’inflazione. Fatto sta che a meno di miracoli impossibili o quasi, le prestazioni INPS anche nel 2024 vedranno consistenti aumenti per via di questo aumento dell’indice dei prezzi.