Altri due anni per le pensioni anticipate del settore privato. Lo prevede un passaggio della legge di bilancio 2022 circa la proroga dei contratti di espansione.

Pensioni anticipate, quindi anche nel 2022 e 2023, ma solo per i lavoratori dipendenti del settore privato. Sono esclusi gli statali. L’uscita dal lavoro potrà quindi essere concessa, su base volontaria, a partire dai 62 anni di età.

Pensioni anticipate a 62 anni fino al 2023

A differenza che in passato, però, le pensioni anticipate strutturate mediante applicazione del contratto di espansione saranno concesse a una platea più ampia di lavoratori.

Dal 2022 potranno accedervi anche le aziende con almeno 50 dipendenti.

La legge di bilancio 2021 aveva già dimezzato il requisito dimensionale a 250 lavoratori, livello ulteriormente abbassato dal decreto Sostegni bis (100 lavoratori).

Ma la legge di bilancio 2022 lo abbassa ulteriormente a 50. Il limite di organico aziendale può essere raggiunto anche come somma delle unità di più realtà aziendali nelle ipotesi di aggregazione di imprese con un’unica finalità produttiva o di servizi.

Come funziona il contratto di espansione

Per accedere alle pensioni anticipate è necessario raggiungere un accordo fra aziende e governo. Detto accordo, chiamato contratto di espansione, è sottoscritto dal datore di lavoro, il Ministero del Lavoro e le organizzazioni sindacali e deve contenere 4 condizioni fondamentali irrinunciabili:

  • il numero dei lavoratori da assumere e l’indicazione dei relativi profili professionali compatibili con i piani di reindustrializzazione o riorganizzazione;
  • la programmazione temporale delle assunzioni;
  • l’indicazione della durata a tempo indeterminato dei contratti di lavoro, compreso il contratto di apprendistato professionalizzante;
  • relativamente alle professionalità in organico, la riduzione complessiva media dell’orario di lavoro e il numero dei lavoratori interessati, nonché il numero dei lavoratori che possono accedere allo scivolo pensionistico.

Ai lavoratori che accedono al contratto di espansione è riconosciuto un trattamento economico commisurato all’assegno pensionistico futuro a carico dell’azienda. Come spiega meglio una recente circolare Inps, l’indennità sarà quindi corrisposta fino al perfezionamento della prima decorrenza utile alla pensione di vecchiaia o anticipata.