La riforma pensioni resterà un miraggio per quest’anno. E forse anche per gli anni a venire. Per mettere mano all’impianto previdenziale italiano, che costa quasi il 16% del Pil, servirebbero troppi soldi. E non ci sono.

Il Parlamento sarà presto impegnato a reperire 25 miliardi di euro per rivalutare 16 milioni di pensioni dal 2023. Cifra impensabile fino a solo un anno fa. Il che impedisce di mettere mano alla riforma pensioni spalancando il ritorno integrale alle regole Fornero.

La riforma pensioni negata

Non è certo una sorpresa e non c’è da meravigliarsi, perché il premier Mario Draghi questo lo aveva previsto e l’impennata dell’inflazione ha dato una mano ai piani governativi.

Del resto le deroghe alle regole Fornero (a partire da Quota 100) non hanno fatto altro che appesantire i conti pubblici negli ulti anni.

Il clima resta quindi pensate alla vigilia della formazione del nuovo governo di centro destra a guida Giorgia Meloni. Gli spazi di manovra restano ristretti, così come è tramontato il progetto di riforma pensioni con Quota 41 con il tonfo della Lega alle elezioni.

Deviare quindi dall’attuale impostazione data dal governo Draghi all’assetto pensionistico è pericoloso perché troppo costoso. Inevitabile quindi che con la fine di Quota 102 il prossimo 31 dicembre 2022, restino poche chances ai lavoratori per andare in pensione anticipata.

Le uniche vie che potranno essere battute, secondo gli esperti, sono quelle inerenti alla proroga di Ape Sociale e Opzione Donna. Quest’ultima, in particolare, potrebbe diventare definitiva e il meccanismo di liquidazione pensione essere esteso anche agli uomini.

Opzione Donna estesa anche agli uomini?

Secondo Meloni, devono essere combattute le ingiustizie del sistema pensionistico. E in Italia ce ne sono parecchie che hanno creato più danni che benefici. Così, tra le varie proposte di revisione del sistema pensioni c’è anche quella di rendere strutturali Opzione Donna.

Non solo

un meccanismo simile – aggiunge – potrebbe essere studiato per le pensioni degli uomini“.

D’altronde, il sistema delle quote finora adottato ha dato scarsi risultati. Serve qualcosa di più duraturo e sostenibile che non costringa il Parlamento a intervenire ogni anno con una pezza per evitare il ritorno alla Fornero.

Anche perché spazi di manovra non ce ne sono e la coperta è corta. Quindi per consentire ancora le pensioni anticipate è necessario introdurre una penalizzazione. Su base volontaria, ben inteso. E Opzione Donna, in questo senso, sarebbe il modello ideale per tutti. Non solo per le donne.

Finora la possibilità di lasciare il lavoro anzitempo con almeno 35 anni di contributi e 58 anni di età (59 per le autonome) è riservata solo alle lavoratrici. Ma potrebbe benissimo essere estesa anche agli uomini, con diversi requisiti.

In pensione prima con meno soldi

Del resto Opzione Donna non pesa sul bilancio degli enti pensionistici. Lo ha detto anche il presidente del Inps Pasquale Tridico. Come noto, chi sceglie di andare in pensione con questo meccanismo accetta una forte penalizzazione.

La pensione è infatti liquidata solo con il sistema di calcolo contributivo, anche per i versamenti effettuati prima del 1996. Il pagamento, poi, parte 12 mesi dopo il perfezionamento della domanda di pensione (dopo 18 mesi per le autonome). Ne deriva, in complesso, un taglio dell’assegno che in alcuni casi raggiunge anche il 25%.

Per cui lo Stato da questo punto di vista spende meno. Allora perché non estendere a tutti la possibilità di lasciare il lavoro prima accettando un taglio della pensione? Per gli uomini si potrebbe ragionare partendo da un requisito anagrafico più alto.

I costi da sostenere

Requisito che potrebbe coinvolgere anche le lavoratrici. Andare in pensione a 58-59 anni di età, benché con penalizzazione dell’assegno, del resto, non è vero che costi poco allo Stato perché comunque è pagata una pensione più a lungo nel tempo.

Anche in considerazione del fatto che la vita media si è allungata rispetto a quando è stata istituita Opzione Donna.

La misura di pensionamento anticipata non è mai stata pienamente gradita da Bruxelles e dall’Ocse. Ma nemmeno da Alberto Brambilla, presidente di Itinerari Previdenziali, che prevede in tal senso un innalzamento dell’età pensionabile per le lavoratrici.

Quindi, posto che Opzione Donna sarà prorogata anche per il 2023, resta da vedere se il requisito anagrafico rimarrà tale oppure subirà un innalzamento. Di certo, se tale opzione fosse estesa anche agli uomini, la riforma comporterebbe un maggiore impegno finanziario da parte dello Stato che sarebbe compensato con un innalzamento del requisito anagrafico. Magari di 1-2 anni.

he comes


verbo

come, be, come to, get, become, come out, arrive, occur, send, derive, be due, step, have got, be owed, cost

was


verbo

stay, be, stand, rest, sit, remain, live, go, lie, do, be up