Fu la riforma Fornero che portò a iniziare a parlare di pensione anticipata. Perché furono introdotte queste misure così chiamate in sostituzione delle vecchie pensioni di anzianità. Nel passaggio dalla vecchia alla nuova misura, sono cambiati i requisiti per accedere a questo genere di prestazione. Ma la struttura tra la pensione anticipata e la pensione di anzianità non cambia di molto. I requisiti per accedere alla pensione anticipata sono saliti anno dopo anno in collegamento con l’aumento della vita media degli italiani.

Aspettativa di vita che da sempre è un fattore collegato alle pensioni e che fu introdotta la prima volta da un Governo Berlusconi. Quello che però molti non sanno è che sia per le pensioni di vecchiaia che per le pensioni anticipate i requisiti vigenti nel 2023 non muteranno fino al 2026.

Niente adeguamento delle pensioni anticipate alle aspettative di vita della popolazione

Nessun adeguamento quindi alle aspettative di vita e alla vita media degli italiani. Ed anche se la vita media della popolazione scende, le normative prevedono il meccanismo di salvaguardia a favore delle casse dello Stato. Un meccanismo che non fa tornare indietro i requisiti previdenziali nel caso in cui la stima di vita della popolazione calcolata dall’Istat sia in discesa. Sulle pensioni anticipate però occorre aprire a dei chiarimenti, soprattutto perché molti pensano che bastano 42 anni 10 mesi di contributi a qualsiasi titolo versati per poter andare in pensione. E invece non è esattamente così.

“Buonasera mi chiamo Davide e sono un lavoratore dipendente che va verso i 42 anni e 10 mesi di contributi versati. Dovrei completarli nel 2024. Mi chiedo perché se hanno deciso di lasciare inalterati questi requisiti dato che la vita media degli italiani è scesa e non salita, perché non si torna indietro in modo tale che possa andare in pensione già oggi?”

“Gentile redazione, volevo da parte vostra delle spiegazioni in merito ai contributi da versare per poter accedere alle pensioni anticipate ordinarie.

Dal momento che credo che nel 2024 completerò i 42 anni e 10 mesi di contributi versati, mi dicono che devo stare attento ai contributi figurativi che ho accumulato durante la mia carriera. Secondo qualche ben informato potrei rischiare di non andare in pensione nemmeno completando i 42 anni 10 mesi di contributi come misura vuole. Ma che significa tutto questo, che i contributi figurativi non valgono?

Le pensioni anticipate sono le misure che hanno ereditato il meccanismo delle pensioni di anzianità

Prima della riforma Fornero c’erano le pensioni di anzianità che si centravano senza limiti di età una volta raggiunti i 40 anni di contributi. Ma nel 2012 ci fu l’addio a queste pensioni sostituite da quella anticipate ancora oggi in vigore. E con il tempo i contributi previdenziali utili a poter andare in pensione senza limiti di età sono diventati 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Come è evidente, per le pensioni anticipate non serve raggiungere alcun limite anagrafico perché basta arrivare all’età contributiva utile. Proprio allo stesso modo di come si lasciava il lavoro con le pensioni di anzianità.

La contribuzione deve essere di un determinato tipo per le pensioni anticipate oggi

Ma nonostante tutto è invariato, e cioè serve solo il raggiungere la giusta carriera, una cosa da sottolineare è che è necessario che dei 42,10 anni di versamenti per gli uomini o 41,10 per le donne, 35 anni devono essere effettivi da lavoro. Significa che nei 35 anni di contributi versati non ci devono essere contributi figurativi da disoccupazione o da malattia. Naturalmente la contribuzione figurativa da disoccupazione o da malattia vale per quanto concerne la misura della prestazione. Perché sono contributi utili al calcolo della pensione stessa. Ciò che però occorre chiarire è che nei 35 anni di contributi versati non ci devono essere contributi figurativi di questo genere.

Niente aspettativa di vita dei requisiti confermati fino al 2026

Tornando a quanto ribadito in premessa, è già deciso che fino al 2026 nessun incremento dei requisiti di accesso per le pensioni anticipate ordinarie sarà imposto per via dell’aspettativa di vita. Quindi anche per il 2024, 2025 e 2026 la pensione anticipata ordinaria dovrebbe essere fruibile per tutti senza distinzioni di genere con i già citati requisiti odierni.